martedì 4 aprile 2017

Italiani in pausa pranzo

(Fonte: "D")

L'orologio segna le 13 e lo stomaco pure. E' l'ora della pausa pranzo, c'è chi la salta e chi va in palestra, chi si è portato il panino da casa e chi s'avventura nei bar sotto l'ufficio.

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Mai come quest'anno la percentuale dei dipendenti che si sono dichiarati attenti a consumare pranzi equilibrati è stata così alta, quasi il 50% dei lavoratori che presta attenzione alla qualità di quello che mette nel piatto in pausa pranzo. 

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Il 77% dei lavoratori italiani vorrebbe mangiare cibo di stagione e a chilometro zero, l'84% ritiene più importante il bilanciamento dei nutrienti. E c'è anche una richiesta all'azienda: al di là del distributore automatico, i dipendenti gradirebbero un cesto di frutta fresca messo a disposizione (gratis) dall'azienda.

Ma ci sono anche 3 miti da sfatare a proposito della pausa pranzo:
  1. Non è vero che saltare il pasto fa bene alla linea. Si rischia di mangiare molto di più al passo successivo.
  2. Il desk eating non è meglio del bar per non eccedere. No: non solo consumare il pranzo alla scrivania è triste, ma mangiucchiare uno spuntino al volo significa non saziare completamente la fame, con il rischio di continuare a fare la spola tra il desk e la macchinetta degli snack.
  3. Il panino meno calorico di un primo piatto? Dipende dal panino. Così pure per gli snack ai distributori, piccoli ma insidiosi in quanto a grassi.
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