giovedì 30 aprile 2009

Migliorare con la Qualità la Logistica

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

La Qualità può esssere applicata anche per approfondire i controlli applicati nel processo di Logistica.

In particolare, per impostare azioni di miglioramento, potremmo iniziare col farci queste domande:

1) Qual è il livello di qualità delle spedizioni (sono puntuali o sono in ritardo)?
2) Quali sono i costi delle spedizioni?
3) Qual è la qualità dei materiali spediti? Vengono danneggiati durante il trasporto?
4) Qual è la qualità dei materiali movimentati all'interno dell'organizzazione? Vengono movimentati correttamente?
5) Quali sono le tempistiche necessarie per dare una risposta al cliente in tema di logistica?

mercoledì 29 aprile 2009

Migliorare con la Qualità il dipartimento Risorse Umane

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

Come tutti noi sappiamo, ogni dipartimento aziendale può trarre grande giovamento da un'azione ben pianificata di miglioramento.

Il problema, però, è che spesso non si sa da dove partire per analizzare cosa bisgna migliorare.

Proviamo, dunque, a dare qualche spunto per avviare un miglioramento nell'area delle Risorse Umane.

1) Qual è il livello di considerazione che i clienti hanno del nostro personale?
2) Qual è la qualità della formazione e dello sviluppo del nostro personale?
3) Com'è il morale delle persone che lavorano in azienda?
4) Qual è il livello di "retention" dei talenti aziendali?

martedì 28 aprile 2009

Le 100 cose che una Six Sigma Black Belt dovrebbe sapere (12)

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

La prima parte di questo post è stata pubblicata il primo aprile.

La seconda parte è stata pubblicata il 6 aprile.

La terza parte è stata pubblicata il 7 aprile.

La quarta parte è stata pubblicata l'8 aprile.

La quinta parte è stata pubblicata il 9 aprile.

La sesta parte è stata pubblicata il 13 aprile.

La settima parte è stata pubblicata il 14 aprile.

L'ottava parte è stata pubblicata il 16 aprile.

La nona parte è stata pubblicata il 20 aprile.

La decima parte è stata pubblicata il 22 aprile.

L'undicesima parte è stata pubblicata il 24 aprile.

56) Un Six Sigma Black Belt deve essere in grado di calcolare gli intervalli di confidenza per ogni tipo di statistica.

57) Deve essere capace di leggere i valori che derivano da un'ogiva della frequenza.

58) Deve essere familiare con concetti basilari relativi alle distribuzioni di probabilità statistiche quali: ipergeometrica, binomiale, di Poisson, normale, esponenziale, chi-quadro, ecc.

59) Partendo da una serie di dati, deve essere capace di identificare in maniera corretta quale distribuzione occorra utilizzare per condurre l'analisi.

60) Deve sapere che, a seconda dell'analisi che bisogna condurre, possono essere utilizzate tecniche diverse. Deve essere in grado di scegliere la tecnica adatta e di utilizzarla al meglio.

lunedì 27 aprile 2009

Controllo visuale: un valore aggiunto

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

Un sistema che permetta di esercitare un controllo visivo sul nostro processo ci aiuta nel compito di fornire al cliente ciò che ci chiede e si identifica, quindi, come un valore aggiunto.

Tutto questo succede, essenzialmente, in quattro modi. Vediamoli brevemente:

1) Identificando un prodotto difettoso e assicurando che non venga consegnato al cliente.

2) Guidando il processo, ad esempio aiutando a posizionare correttamente un certo pezzo come una ruota su un perno, ad esempio.

3) Controllando il processo e registrando i dati di questi controlli.

4) Migliorando il processo mediante lo studio dei dati raccolti.

venerdì 24 aprile 2009

Le 100 cose che una Six Sigma Black Belt dovrebbe sapere (11)

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

La prima parte di questo post è stata pubblicata il primo aprile.

La seconda parte è stata pubblicata il 6 aprile.

La terza parte è stata pubblicata il 7 aprile.

La quarta parte è stata pubblicata l'8 aprile.

La quinta parte è stata pubblicata il 9 aprile.

La sesta parte è stata pubblicata il 13 aprile.

La settima parte è stata pubblicata il 14 aprile.

L'ottava parte è stata pubblicata il 16 aprile.

La nona parte è stata pubblicata il 20 aprile.

La decima parte è stata pubblicata il 22 aprile.

51) Una Six Sigma Black Belt deve sapare quando applicare metodologie statistiche analitiche e quando no.

52) Deve dimostrare di aver afferrato i concetti basilari di probabilità.

53) Deve conoscere i metodi fattoriali, le permutazioni e le combinazioni e quando utilizzarli nelle distribuzioni di probabilità.

54) Deve sapere come calcolare i valori attesi per variabili casuali continue e discrete.

55) Deve sapere come calcolare statistiche univariate per alcuni campioni rappresentativi.

giovedì 23 aprile 2009

Standard, anomalia e ideale

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

Qualche tempo fa, Gemba Panta Rei riportò le seguenti affermazioni, sostenendo che fossero tutte vere:

1. Quando manca uno standard per fare un certo lavoro, c'è un'anomalia
2. Quando lo standard esiste ma non viene seguito, c'è un'anomalia
3. Quando lo standard esiste e viene seguito, può esserci un'anomalia

La maggior parte di voi, leggendo queste frasi, sarà sicuramente d'accordo con le prime due ma non certo con la terza. Vediamole, dunque, nel dettaglio.

La prima frase è sicuramente vera perché uno standard deve esistere a priori per ogni processo. Quando sembra mancare, semplicemente il management non l'ha riconosciuto o non l'ha reso evidente. Non aver chiaramente stabilito uno standard, dunque, rappresenta un'anomalia.

Anche la seconda frase è vera perché, quando viene identificato uno standard, è come se affermassimo che quello è il modo corretto di procedere, quello normale. Non seguirlo, dunque, rappresenta un'anomalia.

L'ultima frase è vera, anche se a prima vista parrebbe il contrario, perché anche se viene seguito uno standard può trattarsi di mera aderenza a ciò che è richiesto ma essere percepito come una situazione lontana da quella desiderata.

Toyota afferma che gli standard sono un qualcosa di temporaneo e che non c'è niente di stabilito in maniera assoluta. C'è sempre un obiettivo più alto al quale ci si riferisce come "condizione ideale".
La metodologia Kaizen, molto seguita in azienda, sfida le persone ad andare presso il gemba (una postazione di lavoro) per osservare direttamente quello che succede, capire ed individuare eventuali situazioni o cose che pur non avendo grossi difetti potrebbero, se trascurate, diventare dei problemi, provare ad immaginare quale potrebbe essere la situazione ideale e muoversi in quella direzione per superare lo standard e tendere all'ideale, una condizione percepita come priva di forzature.

mercoledì 22 aprile 2009

Le 100 cose che una Six Sigma Black Belt dovrebbe sapere (10)

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

La prima parte di questo post è stata pubblicata il primo aprile.

La seconda parte è stata pubblicata il 6 aprile.

La terza parte è stata pubblicata il 7 aprile.

La quarta parte è stata pubblicata l'8 aprile.

La quinta parte è stata pubblicata il 9 aprile.

La sesta parte è stata pubblicata il 13 aprile.

La settima parte è stata pubblicata il 14 aprile.

L'ottava parte è stata pubblicata il 16 aprile.

La nona parte è stata pubblicata il 20 aprile.

46) Dato un insieme di dati grezzi, una Six Sigma Black Belt deve essere in grado di identificare misure statistiche per quanto riguarda la tendenza, la dispersione e la forma.

47) Dato un insieme di dati, deve essere capace di costruire un istogramma.

48) Dato un grafico ramo-foglia (stem & leaf plot) deve essere capace di riprodurre un esempio di numeri che abbiano la stessa accuratezza mostrata nel diagramma.

49) Dato un diagramma a scatola e baffi (box plot), deve essere in grado di identificare il venticinquesimo e il settantacinquesimo percentile e la mediana.

50) Deve sapere quando applicare metodi statistici enumerativi e quando no.

martedì 21 aprile 2009

Lavoro di gruppo: tirate fuori il meglio dalle persone

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

Spesso i lavori di gruppo si rivelano un fallimento. Per quale motivo?
Come si fa a far lavorare bene insieme delle persone e come si può tirare fuori il meglio da questa collaborazione?

Vediamo insieme qualche trucco per sviluppare il potenziale dei team:

Trucco 1 - Non offrite alle persone soluzioni

Se i vostri collaboratori proveranno a consultarvi su un problema, non offrite loro delle facili soluzioni. Piuttosto cercate di aiutarli facendo loro quelle domande che stimoleranno un processo di problem solving, portandoli a valutare la loro situazione e a trovare una soluzione in autonomia.

Trucco 2 - Utilizzate domande aperte

Chiedete sempre "chi", "cosa", "dove", "quando", "come" e "perché". Sono tutte domande aperte alle quali non si può rispondere con un semplice sì o no. Questo tipo di domande aiuterà le persone a riflettere.

Trucco 3 - Utilizzate il silenzio

Non abbiate paura di lasciare qualche pausa durante una riunione o un discorso. Il silenzio è indice di riflessione. Anche se può essere imbarazzante, attendete e provate a vedere cosa succede.

Trucco 4 - Tenete sempre presente un modello GROW

Provate ad utilizzare la tecnica americana denominata GROW, un acronimo le cui iniziali significano:

- G Goals (obiettivi) impariamo a fissare degli obiettivi e sviluppiamo il nostro lavoro nell'ottica del loro raggiungimento

- R Reality (realtà) fate domande per vedere qual è la situazione reale

- O Options (opzioni) lasciate che le persone provino a ragionare su diversi modi di risolvere il problema

- W Wrap-up (tirare le fila) assicuratevi che una delle soluzioni delineate venga poi sviluppata effettivamente.

Trucco 5 - Permettete alle persone di fare errori


Entro parametri ragionevoli, se vedete che i vostri collaboratori stanno per commettere uno sbaglio, non fermateli. lasciate che imparino dai loro errori.

Trucco 6 - Distribuite lodi


Quando vi rendete conto che le persone hanno lavorato bene, diteglielo! Essere apprezzati dal proprio capo è estremamente motivante.

lunedì 20 aprile 2009

Le 100 cose che una Six Sigma Black Belt dovrebbe sapere (9)

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

La prima parte di questo post è stata pubblicata il primo aprile.

La seconda parte è stata pubblicata il 6 aprile.

La terza parte è stata pubblicata il 7 aprile.

La quarta parte è stata pubblicata l'8 aprile.

La quinta parte è stata pubblicata il 9 aprile.

La sesta parte è stata pubblicata il 13 aprile.

La settima parte è stata pubblicata il 14 aprile.

L'ottava parte è stata pubblicata il 16 aprile.

41) Data una lista di problemi elencati per dipartimento aziendale, una Six Sigma Black Belt deve essere in grado di costruire una tabella di correlazione e di utilizzare le informazioni per fare un'analisi del chi quadro.

42) Data una tabella con coppie di dati x e y, deve essere capace di determinare le interrelazioni tra loro e di determinare se sono lineari o non lineari.

43) Deve saper sfruttare le relazioni non lineari per migliorare prodotti e processi.

44) Partendo da una serie di dati ordinati in sequenza temporale, deve essere in grado di costruire e interpretare un grafico che li riporti.

45) Quando i dati derivano da una distribuzione esponenziale o di Erlang, deve sapere che un run chart è preferibile rispetto alla classica carta di controllo.

venerdì 17 aprile 2009

Cos'è il valore aggiunto e cosa, invece, non lo è?

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

Cosa possiamo definire come valore aggiunto e cosa, invece, non lo è?

Il valore aggiunto è qualcosa che si riferisce a ciò che il cliente è disposto a pagare. Se un certo lavoro non porta alcun vantaggio o valore al cliente, non si può certo pretendere che questo lo paghi.

Programmi come il Six Sigma o il Lean management utilizzano proprio queste teorie per aumentare l'efficienza di un'organizzazione.

Dato che le aziende, soprattutto in periodo di crisi, cercano costantemente il modo migliore per guadagnare abbattendo i costi e costruendo, comunque, buoni prodotti, si cerca sempre di più di eliminare tutte quelle azioni che risultano prive di valore aggiunto.

I costi privi di aggiunta di valore sono, ad esempio, i lead time lunghi, gli scarti, le rilavorazioni, gli errori, le obsolescenze, le spese di trasporto, i magazzini, la mancanza di conoscenza, la poca accuratezza nella pianificazione, ecc. In poche parole tutto ciò che non aggiunge un valore diretto al prodotto,

Tutto questo costa molti soldi alle aziende senza apportare alcun beneficio. Ecco, dunque, qual è la discriminante per individuare il vero valore aggiunto: questo passaggio o questa lavorazione portano un qualche beneficio?

Per evitare tutto il lavoro privo di valore aggiunto l'uinico modo è di assicurarsi che tutto venga fatto evitando ogni tipo di spreco.

giovedì 16 aprile 2009

Le 100 cose che una Six Sigma Black Belt dovrebbe sapere (8)

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

La prima parte di questo post è stata pubblicata il primo aprile.

La seconda parte è stata pubblicata il 6 aprile.

La terza parte è stata pubblicata il 7 aprile.

La quarta parte è stata pubblicata l'8 aprile.

La quinta parte è stata pubblicata il 9 aprile.

La sesta parte è stata pubblicata il 13 aprile.

La settima parte è stata pubblicata il 14 aprile.

36) Dati i risultati di uno studio Gage, una Six Sigma Black Belt deve essere in grado di rispondere ad una grande mole di domande che riguardino il sistema di misura.

37) Date due descrizioni di un processo "as-is" e "should-be", cioè di come funziona e di come dovrebbe funzionare, deve essere in grado di preparare i diagrammi di flusso per il confronto.

38) Data una tabella di dati grezzi, deve essere in grado di preparare una scheda che riporti frequenze e concordanze e di utilizzarla per la costruzione di un istogramma.

39) Data una distribuzione di frequenza, deve essere capace di stabilire la media e la deviazione standard.

40) Data una lista di problemi, deve essere capace di costruire un diagramma di Pareto che ne riporti le frequenze.

mercoledì 15 aprile 2009

Le 100 cose che una Six Sigma Black Belt dovrebbe sapere (7)

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

La prima parte di questo post è stata pubblicata il primo aprile.

La seconda parte è stata pubblicata il 6 aprile.

La terza parte è stata pubblicata il 7 aprile.

La quarta parte è stata pubblicata l'8 aprile.

La quinta parte è stata pubblicata il 9 aprile.

La sesta parte è stata pubblicata il 13 aprile.

31) Una Six Sigma Black Belt deve essere capace di identificare le diverse scale numeriche di misura (nominali, ordinali, ecc).

32) Data una misura su una particolare scala numerica, deve essere capace di determinare se per l'analisi occorra usare un metodo statistico particolare.

33) Partendo da una raccolta dati, deve essere capace di impostare un sistema di analisi completo che soddisfi: ripetibilità, riproducibilità, stabilità, ecc.

34) Date le rilevazioni in un certo sistema di misura, deve sapere se quel dato sistema di misura può essere usato per un certo processo oppure no.

35) Note due serie di dati, la prima la cui sequenza di produzione è nota, la seconda la cui sequenza di produzione non è nota, deve conoscere le differenze che esistono per ricavare il livello di sigma del processo.

martedì 14 aprile 2009

Le 100 cose che una Six Sigma Black Belt dovrebbe sapere (6)

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

La prima parte di questo post è stata pubblicata il primo aprile.

La seconda parte è stata pubblicata il 6 aprile.

La terza parte è stata pubblicata il 7 aprile.

La quarta parte è stata pubblicata l'8 aprile.

La quinta parte è stata pubblicata il 9 aprile.

26) Date una lista di compiti da svolgere all'interno di un progetto, le loro tempistiche e le priorità, una Six Sigma Black Belt deve essere in grado di calcolare il tempo complessivo necessario per concludere il progetto e gli eventuali percorsi critici.

27) Stabiliti i costi e le tempistiche per ogni attività del progetto, occorre che sia capace di calcolare eventuali aumenti di costi dovuti ad errori nella pianificazione.

28) Deve conoscere i principi generali del benchmarking.

29) Deve conoscere i limiti del benchmarking.

30) Dati un organigramma e una lista dei membri di un'organizzazione e dei proprietari di processo, deve essere capace di identificare i processi che avrebbero una probabilità di successo bassa.

venerdì 10 aprile 2009

Gestione del progetto Qualità

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

Chi si trova a dover gestire un progetto di introduzione in azienda di un Sistema di Gestione per la Qualità deve essere in grado di guidarlo verso l'obiettivo desiderato, rispettando alcuni "paletti" ben precisi: tempistiche e risorse stanziate.

Tom Gilb e Mark Maier, nel loro lavoro "Managing Priorities: A Key To Systematic Decision Making", hanno spiegato diffusamente come fare.

1) Tutti i requisiti da rispettare durante l'implementazione del progetto vanno specificati contemporaneamente come micro-obiettivi.
Come analogia viene presentata la temperatura di una stanza che non vogliamo sia né troppo calda, né troppo fredda ma, semplicemente, gradevole.

2) Un vincolo è una sorta di specifica che va rispettata, pena l'insorgere di spiacevoli conseguenze.

3) Se le nostre risorse sono limitate, occorre fissare delle priorità.

giovedì 9 aprile 2009

Le 100 cose che una Six Sigma Black Belt dovrebbe sapere (5)

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

La prima parte di questo post è stata pubblicata il primo aprile.

La seconda parte è stata pubblicata il 6 aprile.

La terza parte è stata pubblicata il 7 aprile.

La quarta parte è stata pubblicata l'8 aprile.

21) Una Six Sigma Black Belt dovrebbe essere in grado di calcolare il tasso di rendimento interno e di utilizzarlo per scegliere su quale progetto concentrarsi.

22) Deve essere in grado di conoscere i costi della non qualità e di indicare quale sia il livello di Sigma ottimale, tenuto conto di essi.

23) Deve conoscere le categorie principali dei costi della non qualità per allocarli correttamente.

24) Data una raccolta dati dei costi della non qualità nel tempo, deve essere in grado di tracciare un'analisi statistica dei trend.

25) Data una raccolta dati dei costi della non qualità nel tempo, deve essere in grado di tracciare un'analisi statistica della distribuzione dei costi tra le varie categorie.

mercoledì 8 aprile 2009

Le 100 cose che una Six Sigma Black Belt dovrebbe sapere (4)

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

La prima parte di questo post è stata pubblicata il primo aprile.

La seconda parte è stata pubblicata il 6 aprile.

La terza parte è stata pubblicata il 7 aprile.

16) Una Six Sigma Black Belt deve essere in grado di completare una matrice QFD (Quality Function Deployment.

17) Deve essere capace di stimare le risorse nvestite in un progetto, tenendo conto anche del valore aggiunto presente e futuro.

18) Deve saper calcolare il PV (present value, valore presente) e l'FV (future value, valore futuro).

19) Deve saper calcolare il break-even point di un progetto.

20) Deve riuscire a calcolare il valore netto attuale dei flussi di cassa e utilizzare i risultati per scegliere un progetto tra diversi progetti in competizione tra loro.

martedì 7 aprile 2009

Le 100 cose che una Six Sigma Black Belt dovrebbe sapere (3)

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

La prima parte di questo post è stata pubblicata il primo aprile.

La seconda parte è stata pubblicata il 6 aprile.

11) Una Six Sigma Black Belt deve essere in grado di analizzare i dati che derivano dai clienti interni e da quelli esterni.

12) Deve comprendere a fondo i ruoli che le persone ricoprono all'interno di un'organizzazione per quanto riguarda il cambiamento.

13) Deve saper costruire e testare prima dell'utilizzo un questionario cliente.

14) Dati due o più insiemi di dati derivanti da questionari, deve essere in grado di stabilire se ci sono differenze significative a livello statistico tra di essi.

15) Deve saper quantificare il valore della customer retention (capacità di trattenere i clienti, di fare in modo, cioè, che non vadano a comprare da altre organizzazioni).

lunedì 6 aprile 2009

Le 100 cose che una Six Sigma Black Belt dovrebbe sapere (2)

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

La prima parte di questo post è stata pubblicata il primo aprile.

6) Una Six Sigma Black Belt (la "cintura nera" tra i professionisti che si occupano di Sei Sigma) deve essere in grado di stabilire sistemi di controllo tali da permettere di mantenere i progressi ottenuti applicando la metodologia.

7) Deve capire l'importanza di riuscire a comunicare la necessità di un miglioramento continuo dei processi, anche dopo che gli obiettivi posti sono stati raggiunti.

8) Deve essere in grado di quantificare i benefici raggiunti con il Sei Sigma.

9) Deve essere capace di calcolare il livello di PPM associato ai diversi gradi sigma (ad esempio un livello 6 Sigma equivale a 3.4 PPM).

10) Deve essere in grado di calcolare i costi legati ad una mancanza di Qualità, associandoli ai diversi gradi di sigma raggiunti.

venerdì 3 aprile 2009

Intervista a Jim Huntzinger: seconda parte

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

Evolving Excellence ha intervistato Jim Huntzinger, Fondatore e Presidente del Lean Accounting Summit, del TWI Summit e del Lean and Green Summit.
Questa è la seconda parte dell'intervista. La prima è stata pubblicata ieri.

Qual è la cosa che viene spesso fraintesa quando parliamo di metodologia "lean"?

Ci dimentichiamo troppo spesso che il pensiero snell è una metodologia che riguarda gli strumenti e le persone. Che si basa sulla voglia di imparare cose nuove e che nuovi strumenti, persone e voglia di imparare vanno a costituire un'organizzazione che sa evolversi e che in maniera continua e dinamica costruisce un sistema che si basa su questi tre elementi cambiandoli, nello stesso tempo, in maniera sistematica.

Secondo lei qual è l'opportunità pù importante che ha oggi la metodologia "lean"?


Il pensiero snello è stato sfruttato solo in minima parte.
Va sviluppato nel suo insieme ed è quello che dovremo fare in futuro, cambiando in maniera drastica il nostro modo di pensare, di comprendere le cose e di comportarci di conseguenza.

Dobbiamo concentrarci sull'obiettivo di creare ricchezza come non abbiamo mai fatto prima. Per riuscire in questo obiettivo dovremo cambiare radicalmente i nostri modelli di riferimento per il business, i nostri sistemi educativi e i nostri sistemi politici.

Tutto questo non sarà affatto facile e richiederà parecchio lavoro ma si può assolutamente fare e bisogna farlo.

giovedì 2 aprile 2009

Intervista a Jim Huntzinger: qual è l'aspetto più importante della cultura "lean"

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

Evolving Excellence ha intervistato Jim Huntzinger, Fondatore e Presidente del Lean Accounting Summit, del TWI Summit e del Lean and Green Summit chiedendogli, a suo giudizio, quale fosse l'aspetto più importante della metodologia "lean".

Questa è la risposta di Huntzinger.

Un aspetto deriva sicuramente dal modello di business che propone. La metodologia lean è ineguagliabile nella sua capacità di generare ricchezza in fretta.

Il secondo aspetto – che è collegato al primo – è ciò che è si sta ancora scoprendo per quanto riguarda lo sviluppo e l'evoluzione dei settori in cui si applica.
Basti pensare alla lean accounting dove, a mio giudizio, siamo appena all'inizio.

Grazie al mio lavoro, ho il piacere di parlare spesso con persone che lavorano in organzzazioni che stanno applicando il pensiero snello e che mi raccontano di scoprire nuove dinamiche ogni giorno.
Le aziende stanno riuscendo a portare avanti cambiamenti che non avrebbero mai osato nemmeno pensare solo poco tempo fa.

Tutto questo è esattamente ciò che Peter Senge (n.d.t. il maggiore studioso delle teorie e delle metodologie per la creazione e la gestione di una learning organization.) definisce come una "learning organization".

mercoledì 1 aprile 2009

Le 100 cose che una Six Sigma Black Belt dovrebbe sapere

(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)

Oggi inizieremo ad elencare le cose che dovrebbero rientrare nel patrimonio di conoscenze e di capacità di una Black Belt ("cintura nera") che si occupi dell'applicazione della metodologia Six Sigma.

Vediamo insieme le prime 5, delle altre parleremo nei prossimi giorni.

1) Deve essere orientato ad esaminare le quantità oltre che la qualità.

2) Deve essere in grado di utilizzare i dati raccolti per trasformare delle idee generiche in obiettivi ben precisi.

3)Deve essere in grado di indirizzare le azioni dell'organizzazione verso il raggiungimento degli obiettivi posti.

4) Deve essere in grado di stabilire dei piani di lavoro per il raggiungimento degli obiettivi.

5) Deve essere in grado di misurare e tracciare i progressi fatti e di confrontarli con gli obiettivi posti, in modo da poter fornire utili report al management o ai clienti.