Oggi vi propongo questa riflessione che ho letto su LinkedIn (è in inglese ma cercherò di riportarvi i punti fondamentali) e che mi è sembrata interessante.
Si parte con un numero impressionate riportato da "Forbes": due lavoratori su tre si licenziano perché non si sentono abbastanza apprezzati dai loro superiori.
Si ritorna, quindi, su un concetto che è già stato affrontato su queste pagine: le persone non si licenziano da realtà nelle quali non si trovano bene ma da capi con i quali non riescono a lavorare.
Le persone non sono oggetti di cui avvalersi quando ne abbiamo bisogno e fino a quando i manager non capiranno questa semplice verità sarà difficile per loro ottenere una fidelizzazione dei collaboratori.
I collaboratori non avranno nessuna voglia di rimanere a lavorare per qualcuno che:
Si parte con un numero impressionate riportato da "Forbes": due lavoratori su tre si licenziano perché non si sentono abbastanza apprezzati dai loro superiori.
Si ritorna, quindi, su un concetto che è già stato affrontato su queste pagine: le persone non si licenziano da realtà nelle quali non si trovano bene ma da capi con i quali non riescono a lavorare.
Le persone non sono oggetti di cui avvalersi quando ne abbiamo bisogno e fino a quando i manager non capiranno questa semplice verità sarà difficile per loro ottenere una fidelizzazione dei collaboratori.
I collaboratori non avranno nessuna voglia di rimanere a lavorare per qualcuno che:
- non li apprezza e non li supporta
- non offre loro alcuna opportunità per crescere e imparare
- non ha integrità
- non ha fiducia in loro e non li rispetta
- non riconosce il lavoro che fanno e non fa in modo di ricompensarli adeguatamente
- li controlla in maniera ossessiva
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