Riprendiamo il nostro discorso sulla numerazione delle parti ricordando che lo scopo di un codice identificativo è quello di assegnargli una sorta di "carta d'identità" che ci permetta di distinguerlo in maniera univoca tra tutte le altre parti.
Spesso le aziende fanno un errore assegnando lo stesso numero di parte a più di un item anche se queste parti possono essere utilizzate in maniera intercambiabile. Questo modo di procedere potrebbe persino sembrare logico ma non lo è. Basti pensare che un bullone da due centimetri e uno da due centimetri e mezzo sono due item differenti ma che, in alcuni casi, potrebbero essere utilizzati in maniera intercambiabile.
Un altro errore è quello di assegnare due codici differenti alla stessa parte . Una ragione potrebbe essere che fornitori e clienti utilizzano codici diversi per quel dato item. Ovviamente questo sarà devastante per il sistema dell'azienda, pensate solamente alla gestione del magazzino!
Alcuni ERP, però, permettono di associare a una parte più campi contenenti diversi codici e questo potrebbe risolvere, almeno parzialmente, il problema.
Domani affronteremo l'argomento SKU (stock keeping unit) analizzandolo dal punto di vista della codifica delle singole parti.Nel frattempo, aspettiamo le vostre considerazioni!
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
Spesso le aziende fanno un errore assegnando lo stesso numero di parte a più di un item anche se queste parti possono essere utilizzate in maniera intercambiabile. Questo modo di procedere potrebbe persino sembrare logico ma non lo è. Basti pensare che un bullone da due centimetri e uno da due centimetri e mezzo sono due item differenti ma che, in alcuni casi, potrebbero essere utilizzati in maniera intercambiabile.
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