In ogni organizzazione, solitamente, troviamo alcune persone che non portano a termine i compiti a loro assegnati così come ce ne sono altre che sono disponibili a fare di più di quanto è loro richiesto.
Il problema è che queste situazioni possono diventare croniche: ci sarà sempre da una parte chi vi dirà che ha troppo da fare per adempiere ad un nuovo compito e chi, dall'altra parte, sarà costretto a correre per arrivare dappertutto. La Qualità è un esempio tipico: quante volte siete stati messi davanti alla frase-ricatto "se faccio questa cosa che mi chiedi non ho più tempo di fare il mio lavoro?"
Potremmo discutere per ore sul perché alcune persone abbiano sempre del tempo a disposizione mentre altre sembrino non averlo mai (semplice mancanza di organizzazione?) ma il punto cruciale è un altro: non bisogna permettere che situazioni di questo genere diventino "la regola".
Parlando, in particolare, del Responsabile Qualità è facile che chi ricopre questo ruolo si ritrovi a fare da baby-sitter ad altri colleghi. La cosa è giustissima all'inizio del progetto Qualità quando, con molta probabilità, un professionista che ricopre questo ruolo dovrà insegnare ai colleghi come gestire in modo ottimale le riunioni, come archiviare i documenti in maniera logica, come impostare al meglio i rapporti con i clienti, come organizzare al meglio il proprio tempo ma non accettate per nessun motivo di diventare l'agenda parlante degli altri colleghi, colui che, solo in sala riunioni, alza il telefono per ricordare a tutti gli altri partecipanti l'appuntamento o, ancora, colui che redige tutti i verbali delle riunioni perché "...tanto ha tempo".
Le persone vanno formate e rese indipendenti, se non farete così, correndo il rischio anche di porre qualche gentile rifiuto, sarete sommersi di compiti che spetterebbero ad altri e la qualità finale della vostra organizzazione risentirà enormemente del fatto che ci siano persone non in grado di essere completamente indipendenti nello svolgimento del lavoro a loro affidato.
giovedì 28 agosto 2008
Lavoro di squadra e responsabilità personale
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