Se vogliamo davvero applicare i principi del Kaizen alla riduzione dei costi, vitale in periodi di crisi e di recessione come quello che stiamo vivendo, dobbiamo allontanarci dalla sicurezza dei sistemi di contabilità gestionale tradizionali che risultano completamento inadeguati alla gestione di un ambiente altamente competitivo e lagato al cambiamento come quello odierno.
Qual è il limite della contabilità tradizionale? Quello di non riuscire a fornire informazioni utili e tempestive per un controllo di gestione efficace e per valutare i costi del prodotto e i risultati aziendali.
Le aziende che vogliono essere davvero competitive devono riuscire a impostare strategie finalizzate a conseguire posizioni di successo in tempi molto brevi, per cavalcare il cambiamento sempre più incalzante ed essere pronte ad adattarsi ad esso prima delle altre.
A questo si aggiunge l'esigenza di ridurre adeguatamente i costi, accelerando la ricerca di una convergenza tra l'impiego di nuove tecnologie e l’adozione di differenti soluzioni organizzative.
Del resto è proprio la pressione competitiva che dimostra che la capacità di crescita e di sopravvivenza di un'impresa è frutto, per lo più, delle conoscenze del management e di come queste vengono diffuse all'interno dell'organizzazione.
Definire strategie che portino a conseguire un vantaggio competitivo difendibile rispetto ai concorrenti significa proprio poter contare su un patrimonio conoscitivo creato con il contributo personale di tutti i soggetti, a qualunque livello gerarchico si trovino.
E' proprio questa la base del Kaizen che, se applicata alla gestione dei costi, determina la metodologia del Kaizen costing, ideata da Yasuhiro Monden e applicata grazie al contributo delle aziende giapponesi del settore Automotive, soprattutto Daihatsu.
Il Kaizen costing si basa sulla piena visibilità di tutti i costi riferiti al prodotto (life cycle costing) e sul migliorando dell'efficienza interna tramite obiettivi ben definiti e misurabili.
Vediamo qualche esempio pratico di questi obiettivi, partendo dai tre più semplici.
1) Riduzione dei costi diretti, ad esempio di quello delle delle materie prime e delle parti acquistate.
L'obiettivo farà capo all'Ufficio Acquisti che potrà monitorarlo, ad esempio, dividendo i costi totali dei materiali per il numero di pezzi prodotti (quando un ragionamento del genere è applicabile)
2) Riduzione dei costi indiretti legati, ad esempio, ai trasporti, alle forniture dei servizi, ecc.)
3) Riduzione dei costi legati al lavoro, ad esempio del tempo legato alla produzione di un singolo pezzo.
Attenzione! Contrariamente a ciò che credono molti imprenditori, riduzione dei costi del personale non significa assolutamente diminuzione del numero di persone che lavorano in un'azienda ma ottimizzazione del loro lavoro.
C'è una differenza profonda tra il tagliare teste ed elaborare una strategia tesa ad utilizzarle al meglio.
La stessa differenza che passa tra la sopravvivenza e il successo.
(Leggi tutte le riflessioni dello Staff di QualitiAmo sul forum di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web)
venerdì 2 ottobre 2009
Kaizen costing e obiettivi pratici di riduzione dei costi
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