I programmi di manutenzione preventiva sono, probabilmente, le azioni preventive più comuni nelle aziende anche se pochi professionisti della Qualità li inquadrano e li formalizzano come tali.
Si fa manutenzione preventiva per assicurare che macchinari e strumenti funzionino srempre a dovere e per non dover interrompere i processi nei quali vengono utilizzati.
Questi programmi precedono di molto il boom della ISO 9001 e sono stati ormai accettati come una buona pratica delle aree produttive. Dato, però, che solitamente si parla di manutenzione preventiva senza utilizzare il gergo tipico della Qualità, essa viene percepita come un qualcosa legato alla Produzione e svincolato dal discorso delle azioni preventive.
Sono essenzialmente due gli aspetti che distinguono la manutenzione preventiva e che hanno contribuito a non farla vivere come un'azione preventiva.
La prima è che la manutenzione preventiva è un'azione continua che si sviluppa nel tempo e, dunque, non viene mai associata ad un singolo progetto con una data di inizio e una data di chiusura come ci aspettiamo invece per le azioni preventive.
Fino a quando ci saranno macchine e strumenti all'interno della nostra organizzazione, ci saranno tutti i requisiti necessari per impostare un processo di manutenzione preventiva.
L'altra cosa che potrebbe generare dubbi nei professionisti della Qualità è che, una volta impostato un programma di manutenzione preventiva, occorre che ci sia una vigilanza ininterrotta per monitorarne l'efficacia, modificare la programmazione degli interventi quando necessario, ricordare di inserire nel programma i nuovi macchinari acquistati e revisionare la documentazione ogni volta che si renda necessario.
Tutto questo fa vivere questo processo come qualcosa di svincolato dalla prevenzione.
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
Si fa manutenzione preventiva per assicurare che macchinari e strumenti funzionino srempre a dovere e per non dover interrompere i processi nei quali vengono utilizzati.
Questi programmi precedono di molto il boom della ISO 9001 e sono stati ormai accettati come una buona pratica delle aree produttive. Dato, però, che solitamente si parla di manutenzione preventiva senza utilizzare il gergo tipico della Qualità, essa viene percepita come un qualcosa legato alla Produzione e svincolato dal discorso delle azioni preventive.
Sono essenzialmente due gli aspetti che distinguono la manutenzione preventiva e che hanno contribuito a non farla vivere come un'azione preventiva.
La prima è che la manutenzione preventiva è un'azione continua che si sviluppa nel tempo e, dunque, non viene mai associata ad un singolo progetto con una data di inizio e una data di chiusura come ci aspettiamo invece per le azioni preventive.
Fino a quando ci saranno macchine e strumenti all'interno della nostra organizzazione, ci saranno tutti i requisiti necessari per impostare un processo di manutenzione preventiva.
L'altra cosa che potrebbe generare dubbi nei professionisti della Qualità è che, una volta impostato un programma di manutenzione preventiva, occorre che ci sia una vigilanza ininterrotta per monitorarne l'efficacia, modificare la programmazione degli interventi quando necessario, ricordare di inserire nel programma i nuovi macchinari acquistati e revisionare la documentazione ogni volta che si renda necessario.
Tutto questo fa vivere questo processo come qualcosa di svincolato dalla prevenzione.
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
Nessun commento:
Posta un commento