Quando ci troviamo davanti a un problema, reale o possibile, possiamo reagire in tre modi, a seconda dei casi:
Azioni preventive: il problema è stato solo ipotizzato
- servono a rimuovere la possibilità che un problema si verifichi. Se - ad esempio - vedo che un libro è sull'orlo di uno scaffale e sta per cadere, sistemandolo meglio avrò fatto un'azione preventiva
- non sono sempre facili da individuare perché solo l'esperienza permette di accorgersi delle problematiche che potrebbero insorgere. Si potrebbe partire, ad esempio, da problemi ed errori noti e da lì estendere la nostra analisi
- come dice il nome, le azioni di contenimento mirano a contenere i danni provocati dall'errore o dalla problematica e hanno carattere provvisorio
- devono essere avviate subito, non appena viene individuato il problema
- servono ad eliminare i sintomi del problema. Se - ad esempio - mi accorgo di aver preso freddo e non mi sento tanto bene, prendere l'aspirina è un'azione di contenimento mentre l'azione preventiva sarebbe stata coprirmi meglio
- le azioni correttive, a differenza di quelle di contenimento, hanno un carattere definitivo e, per questo motivo, devono essere ben pianificate, approvate e monitorate
- servono ad eliminare in maniera definitiva la causa che ha contribuito allo sviluppo del problema. Se mi riferisco all'esempio di prima, la mia azione correttiva potrebbe essere quella di installare un termometro esterno che mi permetta di verificare la temperatura prima di uscire di casa e di vestirmi di conseguenza
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