venerdì 21 settembre 2012

Parlare in pubblico: qualche suggerimento (2)

Continuiamo a leggere i pezzi salienti del numero monotematico che "Riza Scienze" ha voluto dedicare all'esposizione in pubblico.

Fare il "Faro" mette a proprio agio il pubblico

Il "Faro", finché non vi sarete abituati e non riuscite a farlo spontaneamente, è un buon modo di mettere a proprio agio il pubblico e, a volte, anche se stessi!
Normalmente, infatti, le persone sono intimorite dal raggiungere il centro di una platea perché si ritrovano improvvisamente con tutti gli occhi addosso e questo genera ansia, allora cercano per prima cosa di dire o fare qualcosa di intelligente per rompere il ghiaccio e conquistare chi hanno di fronte.

Al contrario, con le due mosse precedenti, la situazione è stata rovesciata e sfruttata con vantaggio. Raggiungendo con decisione e tranquillità il centro della scena e incrociando senza timore lo sguardo con i vostri interlocutori, senza fare nulla per impressionarli o ingraziarveli, senza averne timore ma anche senza spavalderia, avete compiuto quella che in sociologia applicata si chiama "dimostrazione di valore sociale". Avete trasmesso implicitamente che non hanno nulla da temere da voi e gli avete dato tempo di inquadrarvi e abituarsi alla vostra presenza, prima di inondarli di parole.

Questo atteggiamento si rivolge direttamente al nostro cervello rettile, la parte più antica della corteccia cerebrale. In modo simile agli animali che si studiano a vicenda, anche per le persone è importante farsi un'idea di chi hanno di fronte e lasciare loro tempo di farlo rimandendo in silenzio viene percepita istintivamente come una forma di estremo rispetto.

Lunedì vedremo cosa, agendo in modo così semplice e tranquillo,avremo già trasmesso al nostro pubblico. Mi sono sembrate considerazioni interessanti, non mancate!

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