Avete preso le vostre decisioni e scelto l'alternativa preferita tra quelle proposte ieri e l'altro ieri?
Bene, leggiamo ora cosa scrive Rino Rumiati:
"Come si può osservare i due problemi sono equivalenti. Infatti, prevedere che 200 persone saranno salvate (nel caso del programma 1), rispetto alla previsione di 600 persone morte, è la stessa cosa
che fare la stima di 400 persone morte (nel caso dell'adozione del programma 3). Altrettanto equivalenti sono gli altri due programmi: sia in 2 che in 4 c'è 1/3 di probabilità che si salvino 600 persone.
Nonostante questa equivalenza strutturale si osservarono forti differenze nelle risposte date dai soggetti appartenenti ai due gruppi. Il 72% dei soggetti cui erano state presentate le prime due
opzioni sceglieva il programma 1; mentre il 78% dei soggetti ai quali erano state presentate le opzioni nella seconda formulazione sceglieva il programma 4.
Secondo Tversky e Kahneman i soggetti, di fronte alle due formulazioni, si rappresentano i problemi, cioè elaborano dei frames, in maniera differente nelle due condizioni. Il problema formulato nel primo modo viene elaborato come frame di guadagni, ossia in termini di vite salvate. La scelta prevalente dell'opzione sicura (1) è la scelta tipica di avversione al rischio nel dominio dei guadagni.
Il problema nella sua seconda formulazione viene invece elaborato come frame di perdite, ossia in termini di vite perdute. In tal caso, la scelta prevalente dell'opzione rischiosa (cioè 4) è il comportamento tipico della ricerca del rischio nel dominio delle perdite."
Interessante, vero? Quanto abbiamo appena letto ci fa comprendere come le nostre decisioni che crediamo "autonome" siano spesso pesantemente influenzate dalla cornice dentro la quale ci vengono presentate le possibili alternative. Del resto i bravi decision maker questo lo sanno molto bene... ;o)
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
Bene, leggiamo ora cosa scrive Rino Rumiati:
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che fare la stima di 400 persone morte (nel caso dell'adozione del programma 3). Altrettanto equivalenti sono gli altri due programmi: sia in 2 che in 4 c'è 1/3 di probabilità che si salvino 600 persone.
Nonostante questa equivalenza strutturale si osservarono forti differenze nelle risposte date dai soggetti appartenenti ai due gruppi. Il 72% dei soggetti cui erano state presentate le prime due
opzioni sceglieva il programma 1; mentre il 78% dei soggetti ai quali erano state presentate le opzioni nella seconda formulazione sceglieva il programma 4.
Secondo Tversky e Kahneman i soggetti, di fronte alle due formulazioni, si rappresentano i problemi, cioè elaborano dei frames, in maniera differente nelle due condizioni. Il problema formulato nel primo modo viene elaborato come frame di guadagni, ossia in termini di vite salvate. La scelta prevalente dell'opzione sicura (1) è la scelta tipica di avversione al rischio nel dominio dei guadagni.
Il problema nella sua seconda formulazione viene invece elaborato come frame di perdite, ossia in termini di vite perdute. In tal caso, la scelta prevalente dell'opzione rischiosa (cioè 4) è il comportamento tipico della ricerca del rischio nel dominio delle perdite."
Interessante, vero? Quanto abbiamo appena letto ci fa comprendere come le nostre decisioni che crediamo "autonome" siano spesso pesantemente influenzate dalla cornice dentro la quale ci vengono presentate le possibili alternative. Del resto i bravi decision maker questo lo sanno molto bene... ;o)
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