(Fonte: "Donna moderna")
A scuola era il compagno di classe senza infamia né lode. Non si ammazzava sui libri, si accontetava del 6 politico e ogni volta la sfangava.
Poi lo rivedi dopo parecchi anni e scopri che ha fatto una carriera strabiliante. Senza super lauree né master.
Possibile?
Certo, merito delle soft skill, le competenze leggere, trasversali, "morbide" come certi poteri oggi tanto potenti. Ed essenziali nel mondo del lavoro.
(...)
Le soft skill oggi sono competenze richiestissime perché più del 110 e lode, che non è detto porti al successo, vale il giusto mix di talento.
Il cocktail perfetto? Capacità di problem solving al di là delle proprie conoscenze tecniche, visione d'insieme, attitudine alla leadership perché il successo dei singoli contribuisca a quello della società, pragmatismo e concretezza, abilità digitali come la diffusione dei saperi e networking. Aspetti particolarmente rilevanti nei prossimi anni, quando si svilupperanno nuovi modelli di lavoro.
(...)
Le competenze tecniche e una forte motivazione sono un prerequisito, da sole non bastano.
Soprattutto nelle occupazioni di alto livello sono le soft skill a distinguere una prestazione nella media da una eccezionale.
(...)
Ci sono due tipi di soft skill: quelle che si esercitano verso gli altri cioè il saper comunicare, motivare, esercitare una leadership, negoziare ed essere empatici. E poi quelle individuali: l'ottimismo, la tensione al risultato, la flessibilità, la creatività e l'intraprendenza.
Come svilupparle?
Per esempio cominciando a pensare che ogni problema ha una soluzione. Per negoziare, invece, il segreto è prendere tempo e non avere fretta di chiudere la trattativa. Bisogna saper interrompere la discussione e rinviare.
Si può imparare anche ad avere fiducia in se stessi, definendo piccole sfide da vincere.
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
A scuola era il compagno di classe senza infamia né lode. Non si ammazzava sui libri, si accontetava del 6 politico e ogni volta la sfangava.
Poi lo rivedi dopo parecchi anni e scopri che ha fatto una carriera strabiliante. Senza super lauree né master.
Possibile?
Certo, merito delle soft skill, le competenze leggere, trasversali, "morbide" come certi poteri oggi tanto potenti. Ed essenziali nel mondo del lavoro.
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Le soft skill oggi sono competenze richiestissime perché più del 110 e lode, che non è detto porti al successo, vale il giusto mix di talento.
Il cocktail perfetto? Capacità di problem solving al di là delle proprie conoscenze tecniche, visione d'insieme, attitudine alla leadership perché il successo dei singoli contribuisca a quello della società, pragmatismo e concretezza, abilità digitali come la diffusione dei saperi e networking. Aspetti particolarmente rilevanti nei prossimi anni, quando si svilupperanno nuovi modelli di lavoro.
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Le competenze tecniche e una forte motivazione sono un prerequisito, da sole non bastano.
Soprattutto nelle occupazioni di alto livello sono le soft skill a distinguere una prestazione nella media da una eccezionale.
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Ci sono due tipi di soft skill: quelle che si esercitano verso gli altri cioè il saper comunicare, motivare, esercitare una leadership, negoziare ed essere empatici. E poi quelle individuali: l'ottimismo, la tensione al risultato, la flessibilità, la creatività e l'intraprendenza.
Come svilupparle?
Per esempio cominciando a pensare che ogni problema ha una soluzione. Per negoziare, invece, il segreto è prendere tempo e non avere fretta di chiudere la trattativa. Bisogna saper interrompere la discussione e rinviare.
Si può imparare anche ad avere fiducia in se stessi, definendo piccole sfide da vincere.
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