(Fonte: "Affari&Finanza")
Musi lunghi, indisponibilità a fare qualcosa in più del minimo indispensabile e nessuna voglia
di apportare idee e proposte per far crescere l’organizzazione. Sono alcuni dei “mali” che può curare il manager della felicità, una figura professionale impegnata ad accrescere l’armonia in ufficio e quindi la produttività.
Il guru del settore a livello internazionale è Chade Meng, entrato in Google agli albori come ingegnere informatico e presto convertitosi a manager della felicità, attraverso l’organizzazione di corsi collettivi e momenti di formazione individuale dei dipendenti basati sull’acquisizione
di consapevolezza in sé e sullo sviluppo delle capacità di lavorare in gruppo. Un piano avallato dal top management del principale motore di ricerca al mondo, consapevole della necessità di tenere alte le motivazioni dei collaboratori per non perdere colpi sul terreno della produttività.
Quest’ultimo è un neo per l’economia italiana, che sconta il combinato disposto tra il ridotto numero di grandi realtà nei settori più innovativi e la rigidità che caratterizza il mercato del lavoro. È in questa cornice che diverse aziende italiane si stanno attrezzando con l’istituzione di figure
ad hoc nell’ambito delle risorse umane, impegnate ad ascoltare le richieste e le ambizioni dei dipendenti affinché ciascuno possa sentirsi in un ambiente di lavoro confortevole (...). Le due professioni più gettonate sono il già citato chief happyness officer e il leadership & learning manager. Il primo si occupa del monitoraggio e dell’incremento del livello di motivazione e soddisfazione dei dipendenti (...). I livelli retributivi possono arrivare a superare i 50mila euro annui per le figure più esperte, mentre si collocano non oltre i 30mila per i più giovani. Una parte della retribuzione solitamente è legata ai risultati, con i parametri di valutazione che possono riguardare ad esempio la riduzione delle assenze dal lavoro e il calo del turnover. questa professione è destinata a diffondersi sempre più considerato che ormai non è più possibile puntare solo sugli incentivi economici, ma diventa indispensabile valorizzare soprattutto gli aspetti legati al work-life balance (...).
Il leadership & learning manager si occupa invece di formazione continua per trattenere i talenti. In questo caso il range retributivo si colloca tra 25mila e 35mila euro per una seniority inferiore ai cinque anni e fino a 58mila euro per i più esperti.
L’adozione di questi profili non è appannaggio solo delle grandi aziende, ma è trasversale a tutte quelle che si trovano a operare in ambiti molto competitivi (...). Pensare ai dipendenti in primo luogo come persone fa bene anche al business.
(...) ll tema del benessere e della soddisfazione dei dipendenti sta diventando sempre più attuale per le aziende. L’aspetto più importante che chi si occupa del settore è l’ascolto dei bisogni di ciascun collaboratore. Sopratutto per i più giovani, sono fondamentali aspetti meno tangibili, come ad esempio un migliore bilanciamento vita-lavoro e la possibilità di operare in un ambiente di cui si condividono valori e obiettivi.
(...)
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
Musi lunghi, indisponibilità a fare qualcosa in più del minimo indispensabile e nessuna voglia
di apportare idee e proposte per far crescere l’organizzazione. Sono alcuni dei “mali” che può curare il manager della felicità, una figura professionale impegnata ad accrescere l’armonia in ufficio e quindi la produttività.
Il guru del settore a livello internazionale è Chade Meng, entrato in Google agli albori come ingegnere informatico e presto convertitosi a manager della felicità, attraverso l’organizzazione di corsi collettivi e momenti di formazione individuale dei dipendenti basati sull’acquisizione
di consapevolezza in sé e sullo sviluppo delle capacità di lavorare in gruppo. Un piano avallato dal top management del principale motore di ricerca al mondo, consapevole della necessità di tenere alte le motivazioni dei collaboratori per non perdere colpi sul terreno della produttività.
Quest’ultimo è un neo per l’economia italiana, che sconta il combinato disposto tra il ridotto numero di grandi realtà nei settori più innovativi e la rigidità che caratterizza il mercato del lavoro. È in questa cornice che diverse aziende italiane si stanno attrezzando con l’istituzione di figure
ad hoc nell’ambito delle risorse umane, impegnate ad ascoltare le richieste e le ambizioni dei dipendenti affinché ciascuno possa sentirsi in un ambiente di lavoro confortevole (...). Le due professioni più gettonate sono il già citato chief happyness officer e il leadership & learning manager. Il primo si occupa del monitoraggio e dell’incremento del livello di motivazione e soddisfazione dei dipendenti (...). I livelli retributivi possono arrivare a superare i 50mila euro annui per le figure più esperte, mentre si collocano non oltre i 30mila per i più giovani. Una parte della retribuzione solitamente è legata ai risultati, con i parametri di valutazione che possono riguardare ad esempio la riduzione delle assenze dal lavoro e il calo del turnover. questa professione è destinata a diffondersi sempre più considerato che ormai non è più possibile puntare solo sugli incentivi economici, ma diventa indispensabile valorizzare soprattutto gli aspetti legati al work-life balance (...).
Il leadership & learning manager si occupa invece di formazione continua per trattenere i talenti. In questo caso il range retributivo si colloca tra 25mila e 35mila euro per una seniority inferiore ai cinque anni e fino a 58mila euro per i più esperti.
L’adozione di questi profili non è appannaggio solo delle grandi aziende, ma è trasversale a tutte quelle che si trovano a operare in ambiti molto competitivi (...). Pensare ai dipendenti in primo luogo come persone fa bene anche al business.
(...) ll tema del benessere e della soddisfazione dei dipendenti sta diventando sempre più attuale per le aziende. L’aspetto più importante che chi si occupa del settore è l’ascolto dei bisogni di ciascun collaboratore. Sopratutto per i più giovani, sono fondamentali aspetti meno tangibili, come ad esempio un migliore bilanciamento vita-lavoro e la possibilità di operare in un ambiente di cui si condividono valori e obiettivi.
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