(Fonte: "Affari&Finanza")
Gli otto anni che hanno ristretto i manager. Secondo le elaborazioni inedite di Manageritalia (la federazione dei dirigenti del comparto servizi) su dati Inps, la platea dei “capi” aziendali ha visto una riduzione secca del 4,9 per cento dal 2008 al 2016. Il tutto si è consumato soprattutto fra il
2008 e il 2015, perché nel 2016 sono presenti molti segnali di ripresa se non in tutte almeno in moltissime regioni, segno che l’economia è ripartita. Tra il 2015 e il 2016, infatti, la Lombardia - che peraltro come si può immaginare è la regione più importante con oltre 47 mila dirigenti (la seconda è il Lazio con 18 mila) - ha visto aumentare i manager dell’1,4 per cento. Un segno positivo l’hanno avuto anche il Veneto (più 0,6 per cento), il Lazio (più 0,3 per cento), le Marche (più 2,2), Abruzzo (0,3), Molise 0,7), Puglia (1,1), Calabria (0,9). Uno sprint particolare l’hanno avuto Basilicata (4,7 per cento) e Sicilia (6,3).
La ripresa del 2016 è tanto più importante se correlata al segno meno che hanno tutte le regioni,
quanto a presenza di manager, nel lungo periodo “buio” 2008-2016. Tutte meno due eccezioni: Molise (che in questo periodo ha visto accrescere i propri manager privati del 17,4 per cento) e la Puglia (più 6,9 per cento). In controluce si vede che la crisi non ha evidentemente toccato (o ha toccato meno) queste aree, del resto contigue. Da notare che fra il 2008 e il 2016 anche la Lombardia ha visto ridurre il numero dei “capi” nelle azienda dell’1,9 per cento, nonostante la ripresa del 2016.
Importante notare anche la voce “Estero”, che comprende i manager italiani che per qualsiasi ragione siano stati inviati per poco o per molto tempo in altri paese. Qui non c’è stata crisi: negli anni considerati questi dirigenti sono cresciuti del 26,7 per cento. Il che è un altro modo per considerare la fuga dall’Italia, e questa volta riguarda non i giovani ma le figure di comando nelle aziende. Oggi ci sono ben 1.579 manager di stanza all’estero. Il fatto che siano diminuiti un po’ (meno 3,4 per cento tra il 2015 e il 2016) indica che, di fronte a una ripresa dell’economia, c’è una tendenza al rientro.
Secondo i dati di Manageritalia, la Lombardia (non è affatto strano) si conferma la regione con
più manager, 1,7 per cento sul totale addetti, seguita dal Lazio, con l’1,4 e dal Piemonte con l’1. L’estero la fa ancora da padrone, con ben il 13,5 per cento di dirigenti sul totale addetti.
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
Gli otto anni che hanno ristretto i manager. Secondo le elaborazioni inedite di Manageritalia (la federazione dei dirigenti del comparto servizi) su dati Inps, la platea dei “capi” aziendali ha visto una riduzione secca del 4,9 per cento dal 2008 al 2016. Il tutto si è consumato soprattutto fra il
2008 e il 2015, perché nel 2016 sono presenti molti segnali di ripresa se non in tutte almeno in moltissime regioni, segno che l’economia è ripartita. Tra il 2015 e il 2016, infatti, la Lombardia - che peraltro come si può immaginare è la regione più importante con oltre 47 mila dirigenti (la seconda è il Lazio con 18 mila) - ha visto aumentare i manager dell’1,4 per cento. Un segno positivo l’hanno avuto anche il Veneto (più 0,6 per cento), il Lazio (più 0,3 per cento), le Marche (più 2,2), Abruzzo (0,3), Molise 0,7), Puglia (1,1), Calabria (0,9). Uno sprint particolare l’hanno avuto Basilicata (4,7 per cento) e Sicilia (6,3).
La ripresa del 2016 è tanto più importante se correlata al segno meno che hanno tutte le regioni,
quanto a presenza di manager, nel lungo periodo “buio” 2008-2016. Tutte meno due eccezioni: Molise (che in questo periodo ha visto accrescere i propri manager privati del 17,4 per cento) e la Puglia (più 6,9 per cento). In controluce si vede che la crisi non ha evidentemente toccato (o ha toccato meno) queste aree, del resto contigue. Da notare che fra il 2008 e il 2016 anche la Lombardia ha visto ridurre il numero dei “capi” nelle azienda dell’1,9 per cento, nonostante la ripresa del 2016.
Importante notare anche la voce “Estero”, che comprende i manager italiani che per qualsiasi ragione siano stati inviati per poco o per molto tempo in altri paese. Qui non c’è stata crisi: negli anni considerati questi dirigenti sono cresciuti del 26,7 per cento. Il che è un altro modo per considerare la fuga dall’Italia, e questa volta riguarda non i giovani ma le figure di comando nelle aziende. Oggi ci sono ben 1.579 manager di stanza all’estero. Il fatto che siano diminuiti un po’ (meno 3,4 per cento tra il 2015 e il 2016) indica che, di fronte a una ripresa dell’economia, c’è una tendenza al rientro.
Secondo i dati di Manageritalia, la Lombardia (non è affatto strano) si conferma la regione con
più manager, 1,7 per cento sul totale addetti, seguita dal Lazio, con l’1,4 e dal Piemonte con l’1. L’estero la fa ancora da padrone, con ben il 13,5 per cento di dirigenti sul totale addetti.
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
Nessun commento:
Posta un commento