(Fonte: "Affari&Finanza")
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Una
ricerca Od&M rileva come il fenomeno sia in crescita, grazie anche
all’ampliamento costante del paniere dei servizi detassabili
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A
utilizzarlo sono soprattutto le imprese di grandi dimensioni, anche se
un numero crescente
di piccole aziende sta progettando di inserirlo. Inoltre, se le prime
lo prevedono per tutta la popolazione aziendale, le seconde lo riservano
perlopiù a quadri e impiegati. A scattare la fotografia circa la
diffusione e le modalità di utilizzo del premio
di risultato nelle aziende italiane è un rapporto realizzato da
Od&M Consulting, il primo su questo tema promosso dalla società di
consulenza parte di Gi Group, che Affari & Finanza pubblica in
anteprima. Lo studio è basato sui risultati di due survey condotte
rispettivamente su un panel di 161 aziende e su un campione di oltre
500 lavoratori. I risultati dicono che l’87,5% delle imprese di grandi
dimensioni ha introdotto un premio di risultato, mentre il 35% delle
piccole aziende dichiara di essere in fase di progettazione
del sistema. Quest’ultimo è diffuso soprattutto tra le imprese
dell’industria, seguite da quelle dei servizi e del commercio e turismo.
In media tra 1.000 e 1.500 euro Dando uno sguardo alla diffusione per
categorie, nelle grandi aziende il premio è generalmente
previsto per tutti i lavoratori (70,6%), così come anche all’interno
delle medie imprese (due casi su tre). Mentre la situazione cambia in
quelle più piccole dove il premio di risultato è riservato soprattutto a
impiegati e quadri (38,9% dei casi). Quanto
all’importo del premio, la fascia media che emerge con maggior
frequenza risulta essere quella tra i 1.000 e i 1.500 euro, mentre il
7,4% delle aziende ha erogato importi superiori a 3mila euro. Le piccole
imprese prevedono invece premi tendenzialmente più
bassi: nel 63,9% dei casi sono al di sotto dei 1.500 euro. «Il tema
della retribuzione variabile sta suscitando un rinnovato interesse
soprattutto nelle piccole e medie imprese spiega Miriam Quarti, senior
consultant e responsabile dell’area reward&performance
della società di consulenza - La volontà di introdurre un sistema di
retribuzione variabile si accompagna però a delle difficoltà operative
nell’implementazione di un sistema premiale». Per aiutare la diffusione
di questo strumento negli ultimi anni è intervenuto
il legislatore che con la Legge di Stabilità 2016 ha riconosciuto
un’agevolazione fiscale e contributiva. Un’ulteriore spinta è poi stata
data dalla possibilità di convertire una parte o la totalità del premio
in prestazioni di welfare. Dando così luogo a
una soluzione vantaggiosa sia per il lavoratore, sia per l’azienda. Per
il primo, infatti, il valore dei benefit non è soggetto a tassazione,
in quanto non concorre a formare reddito da lavoro dipendente, mentre
per la seconda è previsto un risparmio contributivo.
Il menu dei servizi detassati tra cui scegliere si sta inoltre
progressivamente ampliando. Anche la Legge di Bilancio per il 2018 è
intervenuta ulteriormente, prevedendo ad esempio di poter convertire il
premio in rimborsi per la retta dell’asilo, oltre che
per l’acquisto di libri scolastici o degli abbonamenti per il trasporto
pubblico. «Misure che - sottolinea Quarti - stanno indirizzando le
aziende verso politiche di gestione del personale orientate sempre più
al benessere e al coinvolgimento dei lavoratori.
Se, infatti è possibile ipotizzare che alcune imprese abbiano
introdotto il premio per un allineamento delle retribuzioni godendo del
vantaggio fiscale, è anche vero che l’introduzione di ulteriori
agevolazioni rispetto al coinvolgimento dei lavoratori e la
possibilità di conversione del premio in welfare stanno diffo ndendo
all’interno delle aziende un approccio e una cultura organizzativa
nuova». A muoversi in questa direzione, secondo lo studio, sono
soprattutto le aziende che non lo hanno ancora, ma vogliono
introdurrlo in futuro per aumentare il livello di coinvolgimento dei
lavoratori negli obiettivi aziendali. Mentre tra le aziende che lo hanno
già introdotto l’intento è stato principalmente di aumentare la
produttività.
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