"Burnout" (logoramento) è il termine con cui si definisce la condizione fisica o psicologica indotta nei lavoratori dal sovraccarico di impegni o dallo stress eccessivo.
I dipendenti che lavorano troppo o troppo a lungo possono demotivarsi, deprimersi e, nei casi estremi, ammalarsi di esaurimento nervoso o peggio ancora.
Il logoramento incide molto negativamente sulle performance dei lavoratori e rischia addirittura di renderli inabili. E' uno stato psicologico che agisce sugli atteggiamenti, sul comportamento, sulle relazioni sociali e sulla salute, sia nell'ambiente di lavoro sia fuori.
Andrew Kakabadse, professore della Cranfield School of Management sostiene che "la vita aziendale comporta scadenze da rispettare e i carichi di lavoro sono inevitabilmente mal ripartiti; significa che le organizzazioni generano una certa quota di maniaci del lavoro indipendentemente dalla volontà dell'individuo".
Secondo Kakabadse bisognerebbe dedicare molta attenzione a come si crea il logoramento, a come identificarlo e affrontarlo.
I sintomi includono un sempre maggiore affaticamento, l'incapacità di ascoltare in maniera efficace, un senso crescente di intolleranza nei confronti del lavoro e una tendenza a distaccarsi dall'operatività quotidiana.
In molti casi la situazione è ancora peggiore per chi opera ai livelli più bassi dell'organizzazione. Le evidenze indicano che lo stress è più pronunciato tra coloro che non hanno il controllo del proprio destino.
I dipendenti "logorati", oberati e oppressi dal lavoro sono dannosi per l'organizzazione perché più inclini a commettere errori, a provare risentimento per il datore di lavoro e a covare malanimo verso i colleghi che lavorano meno di loro.
Una cosa da tenere ben presente quando riorganizziamo i nostri processi e distribuiamo i carichi di lavoro.
lunedì 25 maggio 2009
Sindrome da burnout
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