E' Motorola che rivendica di aver "inventato" il Six Sigma, ma i principi che regolano la metodologia risalgono addirittura al 1809.
In quella data, infatti, Carl Gauss, matematico tedesco, pubblicò "Theoria Motus Corporum Arithmeticae", un libro in cui introdusse il concetto di curva a campana, una forma che ben rappresenta la varianza insita nei processi sotto controllo.
La varianza non è altro che una deviazione dalle aspettative e dalle attese rispetto alla performance di un processo. Ogni processo e ogni attività hanno una varianza, seppure molto piccola.
Queste variazioni all'interno dei processi sono inevitabili e assolutamente certe. Il trucco, ovviamente, sta nel limitarle il più possibile.
Quando si raccolgono i dati relativi ad un processo tipico e si trasferiscono su un piano cartesiano, la natura della varianza diventa chiara.
Se, ad esempio, l'orario di ingresso dei dipendenti di un'azienda è dalle 8 alle 8.15, potrete raccogliere i dati relativi a quante persone entrano alle 7.50, quante alle 7.55, quante allo 8.00 e così via e poi costruire un istogramma e rappresentarlo in un piano cartesiano. Se l'istogramma darà luogo ad una forma a campana, saremo in presenza di una distribuzione normale, in caso contrario ci troveremo davanti ad una distribuzione anomala.
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