Continuiamo il discorso iniziato ieri, leggendo insieme ciò che dice la scrittrice Diana DeLonzor, sempre su: "il venerdì di Repubblica", che offre ai ritardatari cronici cinque strategie per cambiare.
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- Valutate obiettivamente il tempo per le routine quotidiane: anche se una volta siamo riusciti ad arrivare al lavoro in 5 minuti, meglio basarsi sul fatto che il più delle volte ce ne vogliono 15
- Cambiare atteggiamento verso la puntualità: scrivete su un foglio di carta tutte le cose positive che discenderanno dallo smettere di arrivare in ritardo, saranno di stimolo a cambiare atteggiamento
- Non abbiate paura dell'attesa: molti ritardatari sono persone che si sentono a disagio a restare con le mani in mano, per cui tendono ad arrivare agli appuntamenti all'ultimo momento. In effetti, però, i tempi morti si possono anche impiegare utilmente o usare per rilassarsi
- Valutate differentemente i vostri impegni: le routine quotidiane tendono a prevalere sugli appuntamenti saltuari, facendo arrivare in ritardo. Suddividete, quindi, le attività del giorno fra quelle che vanno assolutamente fatte in tempo e quelle che, per una volta, possono aspettare
- Non vi distraete: prima di uscire per un appuntamento, non mettetevi a fare cose che possono farvi perdere facilmente il senso del tempo, come guardare la tv, rispondere alle mail o impegnarvi in uno scambio di messaggi. Meglio spendere quel tempo a controllare di avere tutto quello che serve per andare all'appuntamento
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