(Fonte: "Italia Oggi")
Per instaurare una comunicazione positiva un primo passo sarà l'aver chiaro ciò che si desideri trasmettere al proprio gruppo di lavoro. Non si potrà, infatti, presumere che le persone riescano a interpretare costantemente la nostra volontà e i nostri pensieri in modo immediato e corretto. Il pieno rispetto degli altri, unitamente a un modo diretto di comunicare i propri stati d'animo e obiettivi, renderanno più semplice ed efficace la trasmissione delle informaizoni.
Laddove le idee espresse possano suscitare reazioni di insofferenza o insoddisfazione sarà importante il saper fungere da fattore di raccordo tra le parti, senza, per questo, perdere di vista l'obiettivo comune e la propria posizione di partenza. La soluzione migliore a un conflitto si otterrà più facilmente evitando atteggiamenti aggressivi e, in ugual modo, comportamenti di chiusura e di mancanza di difesa delle proprie convinzioni. Il saper sintetizzare l'informazione principale e la capacità di esporla nei primi secondi della comunicazione, riallacciandosi alle premesse solo in un momento successivo, aiuteranno, inoltre, ad agganciare l'attenzione, evitando reazioni di impazienza.
L'ascolto empatico sarà prezioso: non ci si dovrà limitare a una mera raccolta di informaizoni, bensì optare per un'attenzione più profonda nei confronti degli interlocutori. Non sempre le emozioni verranno espresse palesemente e, dunque, per evitare errori interpretativi, dovremo comprendere i bisogni dell'altro e saper comunicare in relazione ad essi, costruendo un dialogo reale, fiducia e collaborazione autentica.
Se davvero si ritenga fondamentale il comunicare un problema o un'esigenza sarà da prediligere un incontro reale, evitando il messaggio scritto e, possibilmente, anche la telefonata. La componente espressiva del linguaggio (intonazione della voce, espressione del viso, gestualità), infatti, fungerà da supporto e renderà manifeste le nostre reali intenzioni ed emozioni.
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L'ascolto empatico sarà prezioso: non ci si dovrà limitare a una mera raccolta di informaizoni, bensì optare per un'attenzione più profonda nei confronti degli interlocutori. Non sempre le emozioni verranno espresse palesemente e, dunque, per evitare errori interpretativi, dovremo comprendere i bisogni dell'altro e saper comunicare in relazione ad essi, costruendo un dialogo reale, fiducia e collaborazione autentica.
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