Il colloquio costituisce il principale strumento di valutazione utilizzato dalle imprese italiane. Giungere al colloquio spesso è tutt'altro che facile ed è sempre da considerare un successo.
Le strade che il colloquio può imboccare possono differenziarsi in relazione allo scopo e all'interlocutore.
Può essere conoscitivo o di valutazione in realzione a una specifica posizione di lavoro. Il primo, di solito, si svolge in un clima disteso e rilassato da entrambe le parti e permette al candidato di esprimersi più liberamente, anche se rischia di trasformarsdi in una chiacchierata poco produttiva se l'intervistatore non ha alcuna idea su cosa approfondire o cosa valutare della persona.
Il secondo è un momento di verifica reciproca ed è quindi accompagnato da maggior ansia da parte del candidato e maggiore attenzione e stress da parte dell'intervistatore che deve uscirne con un giudizio il più possibile attendibile del candidato, ma è di norma molto più produttivo.
Anche se dovesse chiudersi con la valutazione di non idoneità per la specifica posizione, risulta pur sempre un valore aggiunto potersi confrontare con questa occasione e con il valutatore.
Gli approcci al colloquio degli specialisti di selezione, dei responsabili di funzione aziendale e degli imprenditori sono profondamente diversi.
I selezionatori professionisti seguono schemi e metodo di valutazione ben codificati che, se utilizzati bene, sono in grado di mettere in luce le migliori caratteristiche e i limiti del candidato, le sue competenze e la motivazione con cui affronta il lavoro. Sono colloqui che vanno quindi affrontati con fiducia nei confronti del nostro interlocutore e che, di solito, si svolgono con una metodica classica:
- accoglienza
- domande aperte
- domande specifiche
- descrizione della posizione
- domande di verifica
- chiusura e accordi
Gli imprenditori e i manager (non della funzione del personale) di norma sono meno metodici e spesso si lasciano influenzare dal colpo d'occhio perché cercano di trarre considerazioni di natura motivazionale e comportamentale oltre che di studiare la compatibilità del potenziale collaboratore futuro con l'ambiente umano del proprio settore/ufficio. A volte si dilungano nella descrizione della propria azienda e delle caratteristiche ed esigenze della posizione. In questi casi è utile con gentilezza e determinazione, ma con molta disponibilità all'ascolto, cercare di condurre la conversazione sui temi di interesse reciproco riguardanti la posizione di lavoro per cui si è stati convocati.
Avete voglia di raccontarci qualche esperienza di colloqui che avete sostenuto? Cosa vi è piaciuto? Cosa, invece, non vi è piaciuto?
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giovedì 15 luglio 2010
Come condurre un colloquio di lavoro
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