Qualche giorno fa ho trovato su Repubblica questo articolo davvero molto interessante che ha per tema la leadership.
In sostanza, uno studio di due psicologi illustra come sono cambiate nel corso della storia le virtù richieste a chi comanda: nell'antichità, infatti, contava la forza ora sembra valere di più l'intelligenza emotiva.
Le tappe di questo lungo percorso partono da Achille, mitico eroe omerico che viene scelto e seguito per la sua superiorità fisica, per passare a Carlomagno, che eredita il potere grazie all'appartenenza al clan dei carolingi, fino a Lorenzo De' Medici (simbolo della ricchezza), Napoleaone (narcisista e machiavellico) e, infine, Obama che è un leader prestante ma, soprattutto, un buon comunicatore.
E deve farci riflettere la frase pronunciata da Tony Blair a proposito del suo successore: "Gordon Brown ha grande intelligenza analitica, ma zero intelligenza emozionale" che ci annuncia come un temporale estivo che i tempi sono davvero cambiati e che la leadership si conquista percorrendo sentieri che a molti sono ancora poco noti.
Il "caldo", come giustamente scrive Franceschini, vince sul "freddo".Cosa ne pensate?
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giovedì 16 settembre 2010
La leadership: come si è evoluto il capo
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