Continuiamo il discorso iniziato venerdì scorso sugli indicatori specificando che, se è vero che un indicatore può assumere qualsiasi valore,
è anche vero che ci deve essere un modo per definire con precisione come misurarlo.
Un indicatore quale: "numero di nuovi clienti" potrebbe essere utilissimo, se associato ad un'azione che li ha determinati, ma diventa del tutto inutile e di difficile gestione se l'organizzazione non ha un modo rapido per distinguere tra nuovi clienti e clienti vecchi.
Anche: "essere l'azienda più famosa del settore" non funziona come un indicatore di prestazioni, perché è difficile misurare in maniera oggettiva la popolarità di un'organizzazione e confrontarla con quella di altri.
Una volta scelti e definiti gli indicatori, è anche importante mantenerli almeno per il tempo necessario a raccoglierne i frutti perché, se continuassimo a cambiarli di mese in mese, alla fine dell'anno non avremmo nulla su cui ragionare. Meglio, dunque, non avere indicatori buttati giù a caso ma ponderarli per bene. Se come misurazione, ad esempio, scegliete l'"aumento delle vendite" deve essere chiaro a tutti come considerarlo se per unità vendute o per valore delle vendite. E se avessimo un reso? Andrebbe detratto dalle vendite che abbiamo generato? E la vendita come va registrata, al prezzo di listino o al prezzo di vendita effettivo?
Come vedete le cose da chiarire per ogni indicatore possono essere moltissime.
È inoltre necessario fissare obiettivi per ogni indicatore e renderli misurabili. Attenzione però! Molte cose sono misurabili ma questo non le rende la chiave per il successo di un'organizzazione. Nel selezionare gli indicatori chiave è, dunque, fondamentale limitarsi a quei fattori che sono essenziali per l'azienda per il raggiungimento della sua vision nel tempo.
In ultimo, sarà fondamentale avere pochi indicatori per mantenere l'attenzione di tutti concentrata sul raggiungimento degli obiettivi che ci siamo posti.
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
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Una volta scelti e definiti gli indicatori, è anche importante mantenerli almeno per il tempo necessario a raccoglierne i frutti perché, se continuassimo a cambiarli di mese in mese, alla fine dell'anno non avremmo nulla su cui ragionare. Meglio, dunque, non avere indicatori buttati giù a caso ma ponderarli per bene. Se come misurazione, ad esempio, scegliete l'"aumento delle vendite" deve essere chiaro a tutti come considerarlo se per unità vendute o per valore delle vendite. E se avessimo un reso? Andrebbe detratto dalle vendite che abbiamo generato? E la vendita come va registrata, al prezzo di listino o al prezzo di vendita effettivo?
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