Il secondo modo per testare il Sistema Qualità è quello del riesame periodico della Direzione che serve affinché il vertice aziendale testi l'adeguatezza, l'efficacia e l'efficienza del sistema rispetto a quanto stabilito nella politica per la qualità e negli obiettivi.
Di questo momento si tende spesso a sottovalutare il peso perché chi dirige un'azienda non riesce a cogliere il valore aggiunto di questo lavoro e chi si occupa di Qualità non è in grado di spiegarlo al meglio. Proviamo, dunque, a riassumerlo insieme in modo che possiate valutarne l'importanza.
Stabilire una politica e degli obiettivi solamente per produrre un po' di carta da far vedere all'auditor non è utile a nessuno: né al professionista della Qualità né, tantomeno, a chi dirige l'organizzazione. Politica e obiettivi specifici, infatti, vanno pensati all'interno di un quadro più ampio che deve racchiudere le strategie e l'obiettivo principe dell'azienda. Considerare le due cose come separate è il modo migliore per fare del sistema Qualità una sovrastruttura inutile, costosa e difficile da mantenere.
La Qualità dovrebbe diventare uno degli strumenti migliori a nostra disposizione per assicurare che le strategie decise vengano effettivamente implementate. E' questo che dobbiamo verificare durante il riesame della Direzione: se il Sistema Qualità ci abbia aiutato o meno a centrare i nostri macrobiettivi che non sono, badate bene, gli "obiettivi della Qualità" ma gli obiettivi dell'azienda, del mercato, dei clienti.
Spesso, invece, ci sono due tipologie di traguardi da raggiungere: quelli della Qualità ("...che bisogna avere per forza perché la ISO 9001 lo richiede") e quelli aziendali. Una follia!
Ogni modifica nelle esigenze dei nostri clienti o delle altre parti interessate dovrebbe portare a una modifica del Sistema Qualità perché è proprio questo il mezzo che dovrà dovrà assicuraci di averle ben colte e di essere in grado di soddisfarle. Ecco perché un riesame ben fatto dovrebbe produrre una lista di azioni di miglioramento scritte non a caso ma ipotizzate in base all'analisi dei dati raccolti nel lungo periodo (sei mesi o un anno), dati capaci di evidenziare rinnovate esigenze della nostra clientela (e qui entrano in gioco gli indicatori che devono essere scelti bene).
E' tutto chiaro? Ci sono domande?
Domani parleremo dell'autovalutazione, strumento asolutamente trascurato dalla maggioranza delle organizzazioni.
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
Di questo momento si tende spesso a sottovalutare il peso perché chi dirige un'azienda non riesce a cogliere il valore aggiunto di questo lavoro e chi si occupa di Qualità non è in grado di spiegarlo al meglio. Proviamo, dunque, a riassumerlo insieme in modo che possiate valutarne l'importanza.
Stabilire una politica e degli obiettivi solamente per produrre un po' di carta da far vedere all'auditor non è utile a nessuno: né al professionista della Qualità né, tantomeno, a chi dirige l'organizzazione. Politica e obiettivi specifici, infatti, vanno pensati all'interno di un quadro più ampio che deve racchiudere le strategie e l'obiettivo principe dell'azienda. Considerare le due cose come separate è il modo migliore per fare del sistema Qualità una sovrastruttura inutile, costosa e difficile da mantenere.
La Qualità dovrebbe diventare uno degli strumenti migliori a nostra disposizione per assicurare che le strategie decise vengano effettivamente implementate. E' questo che dobbiamo verificare durante il riesame della Direzione: se il Sistema Qualità ci abbia aiutato o meno a centrare i nostri macrobiettivi che non sono, badate bene, gli "obiettivi della Qualità" ma gli obiettivi dell'azienda, del mercato, dei clienti.
Spesso, invece, ci sono due tipologie di traguardi da raggiungere: quelli della Qualità ("...che bisogna avere per forza perché la ISO 9001 lo richiede") e quelli aziendali. Una follia!
Ogni modifica nelle esigenze dei nostri clienti o delle altre parti interessate dovrebbe portare a una modifica del Sistema Qualità perché è proprio questo il mezzo che dovrà dovrà assicuraci di averle ben colte e di essere in grado di soddisfarle. Ecco perché un riesame ben fatto dovrebbe produrre una lista di azioni di miglioramento scritte non a caso ma ipotizzate in base all'analisi dei dati raccolti nel lungo periodo (sei mesi o un anno), dati capaci di evidenziare rinnovate esigenze della nostra clientela (e qui entrano in gioco gli indicatori che devono essere scelti bene).
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