Questa settimana inizieremo a parlare di quelle competenze che sono tipiche dei leader.
Attenzione, però. Non fate l'errore di pensare che basti conoscere quali competenze occorrano per diventare un leader.
Tutti sanno che è importante ascoltare. Pochi dimostrano buone capacità di ascolto. E, ancora, molti
sanno guidare una macchina ma pochi sarebbero in grado di guidare una vettura di Formula Uno ai ritmi indiavolati della pista.
Per essere un leader non basta sapere cosa bisogna fare ma bisogna essere in grado e avere la voglia di farlo. Se poi ci si riesce spontaneamente e senza alcuno sforzo è pure meglio!
Ricordate, però, che non si è leader a intermittenza o quando conviene ma lo si è soprattutto nei momenti difficili.
Per questo dobbiamo far scomparire dalla nostra mente l'idea romantica che solo alcune persone siano adatte a fare i leader perché sono portate ad esserlo in maniera naturale. In realtà, abbiamo ogni giorno dei piccoli e grandi esempi di leader perché la maggioranza della leadership si esprime a livello locale.
Pensate a quante persone conoscete che sono in grado di influenzare gli altri e di farsi seguire da piccoli gruppi di colleghi.
L'idea romantica che solo alcune persone siano leader naturali indebolisce le aspirazioni di molte altre persone che non si sentono all'altezza ma tutti noi abbiamo un potenziale da esprimere: ci sarà chi potrà diventare il leader del suo ufficio e chi guiderà un'intera nazione, a seconda delle capacità.
Guardate i filmati di un evento catastrofico. Soffermatevi sugli sguardi delle persone comuni, sui loro atteggiamenti.
I leader li riconoscete immediatamente. Sono persone magari semplici ma che, al momento opportuno, prendono in mano la situazione e si fanno seguire dagli altri. Significa che c'è potenziale, che la vita ci porta ad essere - in momenti diversi della nostra esistenza - leader, follower o nessuno dei due. Se chi vede in sé questa fiammella ha voglia di coltivarla, può crescere come persona e come leader. Molti non lo faranno perché, come abbiamo detto, fare il leader è una scelta molto dura e difficile. Ecco perché ce ne sono pochi. Non perché leader si nasca.
Qui stiamo parlando di potenzialità da esprimere.
Non esistono solamente i Mandela e, dall'altra parte, non abbiamo bisogno solo dei manager.
C'è un'intera categoria di piccoli leader che può tornare utile nelle organizzazioni e nella vita di tutti i giorni ma deve trovare la volontà e la forza per esprimere il potenziale che sente di avere.
La cosa importante è essere sempre ben coscienti dei propri limiti e delle proprie possibilità. Pensare che tutti, un giorno, potremo guidare un intero popolo è da sciocchi ma perché tarparci le ali autoconvincendoci che non possiamo certo far parte del piccolo gruppo di leader naturali che ognuno di noi ha ben presente (e che, ne sono assolutamente certa, cambia - e di tanto - da una persona all'altra)?
Mi date la vostra fiducia? Se sì, ci vediamo domani. ;)
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
Attenzione, però. Non fate l'errore di pensare che basti conoscere quali competenze occorrano per diventare un leader.
Tutti sanno che è importante ascoltare. Pochi dimostrano buone capacità di ascolto. E, ancora, molti
sanno guidare una macchina ma pochi sarebbero in grado di guidare una vettura di Formula Uno ai ritmi indiavolati della pista.
Per essere un leader non basta sapere cosa bisogna fare ma bisogna essere in grado e avere la voglia di farlo. Se poi ci si riesce spontaneamente e senza alcuno sforzo è pure meglio!
Ricordate, però, che non si è leader a intermittenza o quando conviene ma lo si è soprattutto nei momenti difficili.
Per questo dobbiamo far scomparire dalla nostra mente l'idea romantica che solo alcune persone siano adatte a fare i leader perché sono portate ad esserlo in maniera naturale. In realtà, abbiamo ogni giorno dei piccoli e grandi esempi di leader perché la maggioranza della leadership si esprime a livello locale.
Pensate a quante persone conoscete che sono in grado di influenzare gli altri e di farsi seguire da piccoli gruppi di colleghi.
L'idea romantica che solo alcune persone siano leader naturali indebolisce le aspirazioni di molte altre persone che non si sentono all'altezza ma tutti noi abbiamo un potenziale da esprimere: ci sarà chi potrà diventare il leader del suo ufficio e chi guiderà un'intera nazione, a seconda delle capacità.
Guardate i filmati di un evento catastrofico. Soffermatevi sugli sguardi delle persone comuni, sui loro atteggiamenti.
I leader li riconoscete immediatamente. Sono persone magari semplici ma che, al momento opportuno, prendono in mano la situazione e si fanno seguire dagli altri. Significa che c'è potenziale, che la vita ci porta ad essere - in momenti diversi della nostra esistenza - leader, follower o nessuno dei due. Se chi vede in sé questa fiammella ha voglia di coltivarla, può crescere come persona e come leader. Molti non lo faranno perché, come abbiamo detto, fare il leader è una scelta molto dura e difficile. Ecco perché ce ne sono pochi. Non perché leader si nasca.
Qui stiamo parlando di potenzialità da esprimere.
Non esistono solamente i Mandela e, dall'altra parte, non abbiamo bisogno solo dei manager.
C'è un'intera categoria di piccoli leader che può tornare utile nelle organizzazioni e nella vita di tutti i giorni ma deve trovare la volontà e la forza per esprimere il potenziale che sente di avere.
La cosa importante è essere sempre ben coscienti dei propri limiti e delle proprie possibilità. Pensare che tutti, un giorno, potremo guidare un intero popolo è da sciocchi ma perché tarparci le ali autoconvincendoci che non possiamo certo far parte del piccolo gruppo di leader naturali che ognuno di noi ha ben presente (e che, ne sono assolutamente certa, cambia - e di tanto - da una persona all'altra)?
Mi date la vostra fiducia? Se sì, ci vediamo domani. ;)
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