giovedì 21 settembre 2017

CV e colloqui vincenti. Quanto conta la motivazione

(Fonte: "La Stampa")

Sono  molti  i  giovani  che vorrebbero  lavorare  all’estero  o  gli  over  50  che vorrebbero  cambiare  lavoro.
Ma spesso non conoscono le regole per scrivere un curriculum e per affrontare il colloquio.
 

Curriculum
Secondo un campione di 619 selezionatori  in  12  paesi  europei intervistati  da  Page  Personnel
queste  sono  le  mosse  da  non trascurare. 


Il numero di pagine. 
Nei paesi del Sud Europa come Spagna, Portogallo e Italia, dove le aziende ricevono un altissimo  volume  di  candidature,  è importante  limitare  il  curriculum  entro  le  due  pagine.  Il 98%  dei  consulenti  Hr  italiani conferma questa misura, seguito dal 92% degli spagnoli e dall’85% della Turchia. In controtendenza la Germania, dove solo il 27% dei “recruiter” richiede un cv inferiore alle due pagine.

La foto. 

Chi intende cercare lavoro in Germania dovrebbe sapere  che,  nonostante  le  rigide leggi  sulla  privacy,  il  100%  dei selezionatori si aspetta di vedere  un’immagine  professionale all’interno del cv. Segue la Polonia con il 79%. Percentuali simili si trovano in Olanda, Svizzera, Spagna e Portogallo. In Italia, il 75% dei selezionatori considera la foto un elemento importante, mentre in Francia e Belgio la foto  viene  considerata  un’extra.

Esperienza.  

Avere  una  precedente  esperienza  all’estero  è importante  per  i  selezionatori dei paesi mediterranei. L’Italia è al vertice con il 91%, seguita da Spagna (83%) e Turchia (80%).
Ovviamente  vanno  certificate le conoscenze delle lingue straniere.  


Interessi  e  motivazione.
Se  si  desidera  ricercare  delle opportunità lavorative nei Paesi  Bassi  bisogna  sapere  che  il
74% dei selezionatori trova decisivo leggere nel cv dettagli sui propri  interessi  personali.  Lo
stesso  succede  in  Portogallo (68%) e Germania (64%). Dimostrare  una  forte  motivazione
personale  è  fondamentale  anche per cambiare lavoro. Lo richiedono  Paesi  Bassi  (90%)  e
Belgio (78%). 


Colloquio
Se il cv ha fatto centro, arriva l’ora del colloquio faccia a faccia con i selezionatori. Secondo Jobrapido, primo motore di ricerca attivo in 58 paesi che lo ha  chiesto  a  2.300  candidati
della sua community, in fase di colloquio la difficoltà più grande è quella di rispondere a domande non strettamente legate al proprio percorso professionale.  Meno  se  si  tratta  di domande di cultura generale o relative alla propria personalità. I candidati sdrammatizzano  le  domande  sulla  motivazione a cambiare lavoro solo se ci si prepara prima: affermano che  l’azienda  assegna  una
grossa  importanza  alla  motivazione e alla voglia di affrontare  nuove  sfide  professionali
(45%). Oltre alla forte motivazione, il 17% pensa che sia importante  dimostrare  le  proprie competenze tecniche, segnalare i tratti del carattere e la  personalità  (16%),  puntare
sull’aspetto  fisico  e  l’abbigliamento (7%), mentre solo il 3% scommette  sul  proprio  livello
di cultura generale. 


Oltre il 65% raccoglie numerose informazioni sull’azienda e il  18%  prepara  un  discorso  sul
proprio  background  professionale. La cura del profilo social, spesso uno dei fattori che invece  i  recruiter  tengono  in  maggiore  considerazione,  viene  invece abbastanza trascurata (se ne preoccupa solo il 4%). Al termine dell’intervista di lavoro, le domande  sono  un  buon  modo
per  mostrare  l’interesse  verso l’azienda (47%).


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