(Fonte: "La Stampa")
Per gli stipendi degli italiani il 2017 non ha portato grandi mutamenti, ma c’è qualcuno che può cominciare a sorridere: non ci crederete, sono le donne e i più giovani. La retribuzione media in Italia è di 29.380 euro lordi. Secondo l’ultima rilevazione Ocse l’Italia è al nono posto nella zona euro. Un operaio guadagna in media poco meno di 25 mila euro e deve lavorare quattro mesi per arrivare allo stipendio mensile di un dirigente, che guadagna in media 101.821 euro lordi annui: sono 4.542 euro netti al mese contro 1.475.
Se in Italia cresce il peso della retribuzione variabile, che è positivo, il JP Salary Outlook dell’Osservatorio JobPricing su 400 mila retribuzioni rivela anche un dato non positivo: quello di una enorme massa di basse retribuzioni. Il ceto medio è diventato un circolo esclusivo?, si domanda il rapporto. Purtroppo è così: in Italia l’83,6% dei lavoratori guadagna meno di 35 mila lordi l’anno, vale a dire 2.692 euro lordi al mese per 13 mensilità.
Il 42,8% non arriva a 27 mila euro, solo il 4,5% supera i 55mila, mentre una pattuglia dell’1% percepisce stipendi superiori a 100 mila euro lordi l’anno.
Un appiattimento della massa salariale che non aiuta i consumi, che richiede interventi sullo stipendio variabile di produttività e sul sistema di welfare aziendale. Sul piano delle differenze qualche buona notizia fa sorridere di speranza sia le donne che i più giovani.
Le differenze di genere infatti mediamente si riducono (il delta retributivo fra femmine e maschi è passato dal -12,7% del 2016 al -10,4% del 2017), anche se una donna comincia a guadagnare dalla seconda settimana di febbraio se paragonata a un uomo (la differenza media è di circa 3 mila euro lordi all’anno). Le donne ai vertici aziendali continuano a essere poche e peggio pagate degli uomini. Solo il 15% dei dirigenti sono donne e la loro Ral (retribuzione annua lorda) è in media inferiore di 9mila euro.
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
Per gli stipendi degli italiani il 2017 non ha portato grandi mutamenti, ma c’è qualcuno che può cominciare a sorridere: non ci crederete, sono le donne e i più giovani. La retribuzione media in Italia è di 29.380 euro lordi. Secondo l’ultima rilevazione Ocse l’Italia è al nono posto nella zona euro. Un operaio guadagna in media poco meno di 25 mila euro e deve lavorare quattro mesi per arrivare allo stipendio mensile di un dirigente, che guadagna in media 101.821 euro lordi annui: sono 4.542 euro netti al mese contro 1.475.
Se in Italia cresce il peso della retribuzione variabile, che è positivo, il JP Salary Outlook dell’Osservatorio JobPricing su 400 mila retribuzioni rivela anche un dato non positivo: quello di una enorme massa di basse retribuzioni. Il ceto medio è diventato un circolo esclusivo?, si domanda il rapporto. Purtroppo è così: in Italia l’83,6% dei lavoratori guadagna meno di 35 mila lordi l’anno, vale a dire 2.692 euro lordi al mese per 13 mensilità.
Il 42,8% non arriva a 27 mila euro, solo il 4,5% supera i 55mila, mentre una pattuglia dell’1% percepisce stipendi superiori a 100 mila euro lordi l’anno.
Un appiattimento della massa salariale che non aiuta i consumi, che richiede interventi sullo stipendio variabile di produttività e sul sistema di welfare aziendale. Sul piano delle differenze qualche buona notizia fa sorridere di speranza sia le donne che i più giovani.
Le differenze di genere infatti mediamente si riducono (il delta retributivo fra femmine e maschi è passato dal -12,7% del 2016 al -10,4% del 2017), anche se una donna comincia a guadagnare dalla seconda settimana di febbraio se paragonata a un uomo (la differenza media è di circa 3 mila euro lordi all’anno). Le donne ai vertici aziendali continuano a essere poche e peggio pagate degli uomini. Solo il 15% dei dirigenti sono donne e la loro Ral (retribuzione annua lorda) è in media inferiore di 9mila euro.
Infine, i giovani. Si sa che la retribuzione aumenta con l’età. Lo stipendio annuo lordo medio all’ingresso della carriera lavorativa (fino a 24 anni di età) è di 22.526 euro; alla fine del percorso professionale (oltre 55 anni) cresce a 33.155 euro, il 47,2% in più rispetto al gradino di partenza. Dato positivo è che le retribuzioni d’ingresso stanno crescendo (+5,5% nel 2017 per gli under 24) e che studiare paga. I lavoratori con laurea percepiscono in media una retribuzione più elevata dei colleghi con titolo di studio inferiore: la Ral media dei laureati è di 39.730 euro, quella dei non laureati è di 27.849 euro, con uno scostamento del 42,7%. Il ritorno economico dell’investimento nell’istruzione c’è: più sono gli anni di studio (e più è avanzato il titolo di studio ottenuto),maggiore è la retribuzione percepita.
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