Spero che non abbiate anche voi la nausea per le notizie che vengono riproposte fino allo sfinimento per ogni argomento che "va di moda" come, ad esempio, in questo periodo succede per quelle che riguardano Cristiano Ronaldo.
Come sapete non seguo il calcio e non ne so praticamente nulla ma mi è arrivato un input che considero interessante e che voglio proporvi, dato che verte su un argomento di cui parliamo spesso qui su QualitiAmo: la leadership.
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Si può diventare campioni sul lavoro seguendo l'esempio di uno dei calciatori più noti del pianeta? Secondo la master coach Marina Osnaghi sì. Vediamo come.
Cristiano Ronaldo vanta una
carriera costellata di successi ottenuti grazie a una fortissima
personalità. La
leadership di un fuoriclasse può condurre un team a grandi successi,
dallo sport al lavoro, attraverso 4 imprescindibili capacità.
Cristiano
Ronaldo è un esempio non solo per gli appassionati di calcio, poiché
rappresenta un modello
di leadership di se stesso e degli altri. Il
DNA del nuovo acquisto della Juventus è quello del leader, il
portoghese possiede tratti caratteristici che possono portare a
risultati
ottimali
e diventare il segno distintivo di una ‘singolarità’ che
rappresenta l’uomo e l’individuo.
Se
nel palmarès
di CR7 risplendono innumerevoli
titoli
e se la sezione “Record” della sua pagina Wikipedia è di una
lunghezza impressionante, non è solo merito di doti naturali, ma
anche di tanto duro
lavoro
e, soprattutto, della sua
capacità di guidare il gruppo in cima alla vetta.
Per raggiungere i traguardi da lui conquistati, occorre perseguire
con costanza il successo,
una parola che deriva dal latino successus,
ovvero avvenimento, buon esito, quindi rappresenta la capacità di
far accadere qualcosa, ciò che si desidera e si vuole, la
cosa migliore in assoluto.
La
leadership si può riconoscere da alcuni tratti caratteristici. Persino le
parole
che comunemente usiamo nel linguaggio ci riportano a una storia di
comportamenti che possono cambiare il risultato.
Sono 4
le capacità indispensabili per essere un campione sul lavoro come
CR7 lo è sul campo:
- Capacità di disciplinarsi a seguire regole. È un aspetto che di certo non manca a Cristiano Ronaldo che afferma di allenarsi molto anche lontano dai campi di calcio. È fondamentale ricordare che la competenza tecnica e la precisione si conquistano attraverso lo studio e la ripetizione dei gesti. Per questo motivo, la capacità di disciplinarsi diventa fondamentale per avere un metodo da seguire ed ottenere i risultati attesi.
- Capacità relazionale. Per diventare uomini e donne di successo servono empatia e capacità comunicativa: dobbiamo usare la parola, i gesti e il corpo per trasmettere i nostri messaggi, senza temere la fatica comunicativa che rappresenta una sfida che va raccolta. Se non ci si dedica a questo aspetto, anche il miglior piano diventa fallimentare perché non viene correttamente trasferito o capito da chi lo deve realizzare. Un capitano, un allenatore, un Leader, vivono costantemente la necessità di realizzare un gioco che funzioni come un orologio, sapendo quando essere i protagonisti e quando tirarsi indietro e ingaggiare la squadra a portare a termine gli schemi di gioco migliori con tecnica e cuore.
- Capacità di guidare. Determinazione significa ‘cosa deliberata’; è proprio l’etimo di questa parola a suggerirci quanto sia importante lottare per far succedere qualcosa secondo le proprie intenzioni. Per raggiungere il successo dobbiamo, quindi, essere determinati: un aspetto non banale, dato che bisogna aggiungere una bella dose di coraggio per esporsi e agire come guida verso un risultato che si promuove in prima persona, comunicando anche al gruppo che quella è la strada migliore.
- Capacità di vivere le proprie emozioni con efficacia. Pensate all’espressione che si dipinge sul volto di Cristiano Ronaldo prima delle sue chirurgiche punizioni: si tratta di una lucida freddezza, un’emozione, che si connette alla più attenta concentrazione. Le emozioni ci mettono in movimento, sono la nostra forza propulsiva. Dobbiamo imparare a non farci travolgere, lasciarle fluire e nello stesso tempo orientarle poiché senza le emozioni un leader non sarebbe un leader.
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