venerdì 3 agosto 2018

Troppe email di lavoro e la coppia si divide

(Fonte: "la Repubblica")

Non aprite quella email. O meglio, apritela solo se siete in ufficio e non lasciatevi infastidire dai toni tranchant del capufficio, dalle incomprensioni con quel collega che continua a sottolineare i vostri errori, o dalle vane attese infinite di una risposta alle email che avete mandato voi. Perché, ricorda ora uno studio pubblicato sul Journal of Organizational Behaviour, l'inciviltà via email può avere un impatto negativo anche sulla vita privata, sul rapporto con il partner e perfino sulla produttività di quest'ultimo, oltre che sulla motivazione del lunedì successivo. "È colpa del cosiddetto "svuotamento dell'io": abbiamo una quantità limitata di energie mentali e durante le situazioni lavorative stressanti - che sono più frequenti via email, dove manca quel contesto, come il tono di voce e gli sguardi, che aiuta a interpretare e magari ridimensionare le questioni - consumiamo buona parte della nostra riserva energetica", spiega l'autrice dello studio, YoungAh Park, psicologa dell'università dell'Illinois. "La conseguenza è un calo di motivazione e l'impulso a risparmiare energie sul lavoro".

È tanto vero che il consiglio comunale di New York ha di recente discusso una proposta sul "diritto di staccare", vale a dire rivendicare l'irreperibilità via email al di fuori dell'orario di lavoro. Potrebbe così diventare la prima città a proibire esplicitamente questa pratica, che per l'American psychological association riguarda più di metà dei lavoratori americani. "Lo stress che dall'inbox invade la vita è causato soprattutto dal nostro rimuginare. Messaggi con critiche o toni impropri, letti senza che ci sia il tempo di chiarire la situazione a voce, fa sì che il nostro cervello etichetti la vicenda come "questione irrisolta"", chiarisce Park.
"L'effetto è un fastidioso strascico: il cervello continua a cercare di risolverla, anche quando in realtà dovremmo rilassarci e ricaricare le batterie". Come nel weekend.
Lo spiega anche Alberto Pellai psicoterapeuta e ricercatore all'università di Milano: "Bisogna disconnettersi nei fine settimana e in vacanza. Per avere almeno una giornata senza cellulare e, quando lo si utilizza, vanno stabilite delle fasce orarie in cui non ci sia spazio per la tecnologia. Le email che arrivano anche in camera da letto ci allontanano dalla felicità. Consiglio anche ai miei pazienti di accendere il cellulare la mattina solo una volta usciti di casa. Sono regole che valgono per tutta la famiglia. Abbiamo bisogno di tempo per le relazioni, solo questo può renderci felici".

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