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La Lean manufacturing, o Produzione snella, è ben conosciuta in tutto il mondo, nelle grandi come nelle piccole aziende.
Gran parte della Lean production si basa sul concetto di Kanban.
Questo strumento, però, non può reggersi senza un'analisi approfondita dell'azienda dove vogliamo applicarlo e questo sembrerebbe mettere in crisi le piccole aziende che, proprio come le grandi, hanno capito l'utilità dell'applicazione della Produzione snella e vogliono provare ad avviarla.
Cosa fare, dunque, se mancano i fondi da dedicare ad un consulente specializzato? Ad esempio cercare di autoformarsi, frequentando corsi e leggendo libri. La Produzione snella ha il grande vantaggio di poter essere applicata per gradi e senza grandi conoscenze specialistiche alla base, almeno all'avvio del progetto (che, comunque, permette già di ottenere buoni risultati).
Chiunque è in grado di individuare gli sprechi principali, giusto? E chiunque è in grado di capire come si possono snellire alcuni flussi, vero? Ecco. Il segreto è tutto qua.
La prima cosa da fare, dunque, è quella di costituire un team di lavoro, scegliendo persone che, preferibilmente, abbiano almeno un po' di conoscenze o di interesse per la materia.
Il processo di introduzione della metodologia lean inizia con una riunione che serve per far sapere a tutti cosa si vuole fare e come si vuole procedere.
Si passerà poi ad illustrare la metodologia e a spiegare cosa possiamo "snellire" all'interno della nostra organizzazione.
I prinicpi lean possono essere applicati in qualsiasi area aziendale ma occorre fare un'analisi preventiva per capire quali siano le aree più efficienti e quelle che, al contrario, richiedono un lavoro per migliorarle.
Un metodo utilzzato nella Produzione snella, come dicevamo, è il Kanban che in lingua giapponese significa "cosa che è visibile" e che, essendo appunto ben visibile, aiuta a regolarizzare il ritmo di produzione di una linea.
Consiste, essenzialmente, in un sistema visuale (cartellino o altro) che viene posizionato in un posto ben determinato quando occorre provvedere al riapprovvigionamento di materie prime, semilavorati, prodotti finiti o altro.
Ad esempio: se in una linea produttiva occorre che nel magazzino di reparto ci siano sempre almeo 5 confezioni di un certo materiale, la persona che prenderà la quintultima posizionerà un cartellino al suo posto, in modo che un collega provveda all'approvvigionamento di nuovo materiale.
La stessa cosa vale per ciò che deve essere prodotto e che, in un sistema "lean" viene "tirato" dal cliente (si produce, cioè su richiesta).
Se in magazzino devo avere, poniamo, 10 prodotti finiti, il mio Kanban scatterà quando resteranno solo 9 prodotti da vendere in modo da segnalare che occorre avviare una nuova produzione.
In un'azienda lean ipotetica e "da manuale", ovviamente, si dovrebbe lavorare solo sul singolo prodotto richiesto in quel momento dal cliente.
Dato, però, che un'azienda non può produrre un solo pezzo, ecco che il Kanban si sotituisce all'unità, aiutando a gestire meglio i magazzini, suggerendo cosa c'è in stock e cosa va, invece, prodotto/approvvigionato.
mercoledì 25 marzo 2009
Come implementare un sistema Kanban? E lean è solo per pochi?
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