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Nel post di ieri abbiamo visto che, proseguendo nell'esperimento proposto, si scendeva sempre più nello specifico e che, più aumentava il dettaglio, più attività lavorative bisognava prevedere.
Possiamo paragonare questa esperienza alla sabbia che passa dalla parte alta alla parte bassa di una clessidra: la parte più stretta, dove passano solo pochi granuli di sabbia alla volta, è la parte di scrittura e codifica dei nostri standard mentre le pareti della clessidra sono rappresentate da tempo e risorse che pongono dei limiti al vostro lavoro.
La distanza tra le pareti dell'imbuto, infine, è inversamente proporzionale alla velocità del processo.
A questo punto, però, come si può gestire il flusso di questa tipologia di sistema? Ad esempio dividendo il kanban dell'esempio fatto ieri in due parti:
- la prima parte si focalizzerà maggiormente sull'aspetto creativo di definizione del problema, della soluzione, delle persone da coinvolgere e degli obiettivi, senza un ordine preciso
- la seconda parte sarà, invece, meno creativa e più tecnica e avrà un suo ordine ben preciso e dei paletti ben fissati
lunedì 16 marzo 2009
Kanban e sistemi "pull": un esperimento (2)
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