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Un'organizzazione produttiva a flusso continuo è fondamentalmente diversa da una organizzata per lotti o con un flusso che si può definire come discreto.
Nel primo caso, infatti, il materiale si muove in base ad un flusso continuo, mentre nel secondo le parti avanzano per pacchetti discreti o batch.
Dato che, se parliamo di Lean manufacturing e di Six Sigma, è stato fatto moltissimo per quanto riguarda la loro applicazione nelle aziende che producono per lotti, sembrerebbe naturale prendere le cose così come stanno e trasferirle, in maniera speculare, nelle industrie di processo.
Questo modo di fare, però, è qualcosa di molto simile a quello che succederebbe se volessimo infilare dei perni a base quadrata in buchi rotondi.
L'approccio migliore, invece, sembra essere quello di adattare tecniche e principi a questo ambiente così diverso, in modo da utilizzare e sviluppare gli strumenti più adatti al miglioramento dei nostri processi produttivi.
La produzione snella identifica 7 sprechi nell'ambiente produttivo e, precisamente:
- iperproduzione: produrre troppo o troppo presto
- magazzini: produzione extra che viene immagazzinata per tamponare eventuali variazioni nella domanda
- trasporto: movimentazioni di materiali prive di valore aggiunto
- attese: aumento delle tempistiche del ciclo produttivo senza aumento corrispondente di valore
- movimenti: movimenti degli operatori che non forniscono alcun valore aggiunto
- difetti: prodotti non conformi alle specifiche dei clienti
- troppi processi: processare un materiale troppe volte o troppo a lungo rispetto a ciò che chiede il cliente
I primi 3 tipi di sprechi si riferiscono ad una mancanza di flusso omogeneo di materiale. Per la definizione stessa di industria di processo, i materiali fluiscono su base continua da un processo all'altro, senza periodi di stop o di attesa tra uno e l'altro.
Dunque, la gran parte di ciò che viene richiesto nella produzione lean avverrebbe per default. Iperproduzione, magazzini e trasporti sarebbero semplicemente dei non-problemi o dei problemi assolutamente trascurabili in questo tipo di industria.
Anche gli sprechi dovuti ai troppi movimenti richiesti agli operatori dovrebbero rappresentare un piccolo problema perché gli operatori, tendenzialmente, si trovano a monitorare macchinari automatizzati e i loro movimenti non impattano sulla capacità del macchinario di continuare a processare il materiale.
Tre tipi di sprechi, però, attese, difetti e troppi processi, esistono anche nell'industria che non lavora per lotti e sono terreno fertile per l'applicazione di metodologie quali la produzione snella e il Sei Sigma.
Li vedremo domani.
mercoledì 11 marzo 2009
Applichiamo i principi della produzione snella ai processi industriali (2)
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