Ieri vi abbiamo proposto il primo caso pratico di applicazione del Business Process Engineering elaborata da Michael Hammer e James Champy.
Oggi, vedremo, invece, insieme un'altra applicazione, questa volta in Hewlett Packard (1994).
Nell'approvvigionamento dei materiali, come del resto nella maggior parte delle sue attività, la Hewlett-Packard adottava un sistema fortemente decentrato; essa concedeva, infatti, alle sue divisioni operative un'autonomia quasi totale in fatto di acquisti, considerando che queste conoscessero meglio di chiunque altro le proprie necessità.
Alla HP, per esempio, il decentramento degli acquisti impediva all'azienda di usufruire di forti sconti che i fornitori concedevano per grossi ordinativi, cosa che si traduceva in una perdita stimata in 50-100 milioni di dollari l'anno.
L'accentramento degli acquisti non avrebbe comunque risolto il problema, in quanto i vantaggi sarebbero stati annullati da una minor prontezza di risposta al mercato e da una maggiore burocratizzazione.
La HP puntò allora su una terza via, attraverso l'uso di un software di acquisti comune.
L'ufficio centrale è in grado di farlo perché il databse gli fornisce informazioni complete sugli acquisti programmati ed effettuati dalle divisioni. Una volta conclusi i contratti, i funzionari dei vari uffici acquisti interrogano il database per individuare i fornitori approvati e piazzare gli ordini.
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