Qualche giorno fa mi è capitato tra le mani un numero di
Forbes nella versione indonesiana (in inglese, naturalmente!) e ho letto un articolo interessante che mi
sembra utile riassumervi.
Il multi-tasking che molti considerano un modo per aumentare
l’efficienza sembra essere, in realtà,
solamente una performance intermittente legata ad una singola attività.
In poche parole non facciamo bene tre cose insieme ma smettiamo di farne bene
una per dedicarci ad altre due da svolgere in contemporanea con la prima.
Sembra che ben il 98% della popolazione non sia
assolutamente in grado di fare più attività contemporaneamente (naturalmente
tutti noi rientriamo nel 2% residuo, giusto?)
La cosa migliore, dunque, non è quella di fare più cose
contemporaneamente ma ridurre il tempo necessario per fare ogni cosa
iniziando, magari, da quelle tempistiche che consideriamo “standard” come, ad
esempio, un’ora per svolgere una riunione (perché non provare a ridurre il tempo
necessario a 45 minuti e poi a 30?)
Si deve anche prestare molta
attenzione al tempo che letteralmente sprechiamo e che potrebbe essere dedicato
al lavoro.
Ancora, cercate di avere report più ravvicinati in modo che le
persone si abituino a mantenere costantemente monitorato il loro lavoro e non
si affannino a raggiungere risultati solamente in prossimità del momento in cui
dovranno presentare una sintesi dele attività svolte.
Cosa ne pensate? Voi siete multi-tasking? ;o)
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