Sull'ultimo numero della versione americana della rivista "Harvard Business Review" ho letto un articolo che ho trovato molto interessante perché confrontava il percorso verso il cambiamento delle organizzazioni con quello degli operatori che cercano di allontanare dalle dipendenze come alcol o droga le persone più fragili.
Al livello più semplice, il confronto si basa sul fatto che le organizzazioni non possano cambiare la loro cultura a meno che i singoli dipendenti non cambino il loro comportamento ma cambiare è
difficile. Molti programmi di change management si concentrano proprio sul fornire strategie e formazione per superare i momenti difficili ma tutto questo spesso non basta.
Quando si cerca di modificare comportamenti profondamente radicati, si utilizzano incentivi, si organizzano veri e propri eventi per celebrare i progressi fatti, si esercita un coaching costante per portare le persone ad adottare le nuove abitudini e ci si confronta di continuo con modelli sfidanti per migliorarsi.
Vediamo, dunque, su quali punti focalizzarci per sostenere il cambiamento all'interno di un'organizzazione.
Nulla accade senza la disponibilità al cambiamento
John Kotter, il famoso esperto di gestione del cambiamento, ha scritto che le persone non cambiano nemmeno un minuto prima di essere davvero pronte per farlo. Nel caso di persone afflitte da dipendenza da qualche droga, questo momento si materializza quando si crede di essere davvero caduti troppo in basso per non reagire ma nelle organizzazioni la necessità del cambiamento non può nascere solo da un fallimento.
A volte, basta che un leader ammetta di essere vulnerabile e di aver vissuto momenti difficili per
aiutare gli altri a riconoscere la stessa cosa e ad affrontare le debolezze che li affliggono. Se ci pensate, è un po' il principio della condivisione che avviene durante le riunioni degli Alcolisti Anonimi.
Non è possibile forzare le persone a cambiare, si può solamente aiutarle in questo percorso. Gli operatori che si occupano di dipendenze lo sanno bene mentre pochi manager e leader riconoscono questa semplice verità.
A domani per il secondo punto da tenere ben presente in un percorso di cambiamento consapevole!
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
Al livello più semplice, il confronto si basa sul fatto che le organizzazioni non possano cambiare la loro cultura a meno che i singoli dipendenti non cambino il loro comportamento ma cambiare è
difficile. Molti programmi di change management si concentrano proprio sul fornire strategie e formazione per superare i momenti difficili ma tutto questo spesso non basta.
Quando si cerca di modificare comportamenti profondamente radicati, si utilizzano incentivi, si organizzano veri e propri eventi per celebrare i progressi fatti, si esercita un coaching costante per portare le persone ad adottare le nuove abitudini e ci si confronta di continuo con modelli sfidanti per migliorarsi.
Vediamo, dunque, su quali punti focalizzarci per sostenere il cambiamento all'interno di un'organizzazione.
Nulla accade senza la disponibilità al cambiamento
John Kotter, il famoso esperto di gestione del cambiamento, ha scritto che le persone non cambiano nemmeno un minuto prima di essere davvero pronte per farlo. Nel caso di persone afflitte da dipendenza da qualche droga, questo momento si materializza quando si crede di essere davvero caduti troppo in basso per non reagire ma nelle organizzazioni la necessità del cambiamento non può nascere solo da un fallimento.
A volte, basta che un leader ammetta di essere vulnerabile e di aver vissuto momenti difficili per
aiutare gli altri a riconoscere la stessa cosa e ad affrontare le debolezze che li affliggono. Se ci pensate, è un po' il principio della condivisione che avviene durante le riunioni degli Alcolisti Anonimi.
Non è possibile forzare le persone a cambiare, si può solamente aiutarle in questo percorso. Gli operatori che si occupano di dipendenze lo sanno bene mentre pochi manager e leader riconoscono questa semplice verità.
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