Sto leggendo l'interessantissimo libro "What colour is your parachute?" di Richard N. Bolles e ho pensato di condividere con voi una riflessione dell'autore che ho trovato molto interessante.
Se siete rimasti senza lavoro o - semplicemente - ne state cercando uno nuovo, come prima cosa potreste avere la tentazione di scrivere o aggiornare il vostro curriculum.
Questo, però, funzionava anni fa, quando ancora non c'era internet.
A quei tempi, l'unico modo che un selezionatore aveva per sapere qualcosa su di voi come candidato era il pezzo di carta che avevate scritto, il "curriculum vitae".
Su quel pezzo di carta c'era una sintesi di cosa avevate fatto nella vostra carriera e anche un'idea di tutto quello che ancora avreste voluto fare. Sempre da quel pezzo di carta, un futuro datore di lavoro poteva provare a indovinare che tipo di persona eravate e che tipo di dipendente sareste potuti essere in futuro.
La cosa buona di tutto questo, dal punto di vista del candidato, era che si aveva il controllo assoluto su tutto ciò che c'era su quel pezzo di carta. Si poteva omettere ciò che non si voleva fosse visto da un potenziale datore di lavoro e si poteva dare risalto alle cose positive.
E' stato bello ma quei giorni sono finiti per sempre.
Dal 2008 c'è un nuovo curriculum in città e si chiama Google!
Tutto quello che un selezionatore deve fare oggi per sapere qualcosa su di voi è digitare il vostro nome su Google e questa semplice azione può considerarsi tranquillamente il vostro nuovo curriculum, con lì - bello evidenziato - anche tutto ciò che avreste voluto nascondere.
Se avete postato qualcosa su Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram, Pinterest o YouTube, o se avete il vostro sito web in rete o un album di fotografie o un blog o - ancora - se siete stati sulla pagina Facebook di chiunque altro e avete scritto qualcosa, ogni aspetto di voi può essere messo facilmente in luce (a seconda di come avete impostato la privacy).
Bye, bye, controllo delle informazioni associate al vostro profilo!
La selezione oggi può essere fatta in base:
Meglio rifletterci!
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
Se siete rimasti senza lavoro o - semplicemente - ne state cercando uno nuovo, come prima cosa potreste avere la tentazione di scrivere o aggiornare il vostro curriculum.
Questo, però, funzionava anni fa, quando ancora non c'era internet.
A quei tempi, l'unico modo che un selezionatore aveva per sapere qualcosa su di voi come candidato era il pezzo di carta che avevate scritto, il "curriculum vitae".
Su quel pezzo di carta c'era una sintesi di cosa avevate fatto nella vostra carriera e anche un'idea di tutto quello che ancora avreste voluto fare. Sempre da quel pezzo di carta, un futuro datore di lavoro poteva provare a indovinare che tipo di persona eravate e che tipo di dipendente sareste potuti essere in futuro.
La cosa buona di tutto questo, dal punto di vista del candidato, era che si aveva il controllo assoluto su tutto ciò che c'era su quel pezzo di carta. Si poteva omettere ciò che non si voleva fosse visto da un potenziale datore di lavoro e si poteva dare risalto alle cose positive.
E' stato bello ma quei giorni sono finiti per sempre.
Dal 2008 c'è un nuovo curriculum in città e si chiama Google!
Tutto quello che un selezionatore deve fare oggi per sapere qualcosa su di voi è digitare il vostro nome su Google e questa semplice azione può considerarsi tranquillamente il vostro nuovo curriculum, con lì - bello evidenziato - anche tutto ciò che avreste voluto nascondere.
Se avete postato qualcosa su Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram, Pinterest o YouTube, o se avete il vostro sito web in rete o un album di fotografie o un blog o - ancora - se siete stati sulla pagina Facebook di chiunque altro e avete scritto qualcosa, ogni aspetto di voi può essere messo facilmente in luce (a seconda di come avete impostato la privacy).
Bye, bye, controllo delle informazioni associate al vostro profilo!
La selezione oggi può essere fatta in base:
- agli errori di grammatica reperiti in rete;
- alle bugie indicate sul CV e smentite da ciò che avete scritto su Facebook;
- ai pregiudizi che emergono dalle vostre opinioni;
- ai contenuti considerati inappropriati
Meglio rifletterci!
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