martedì 12 luglio 2016

La conoscenza organizzativa (2)

Ma, allora, che cos'è esattamente la conoscenza organizzativa?

Le note al paragrafo 7.1.6 danno dei buoni esempi di ciò che si ritenga "conoscenza organizzativa" e di come la si possa ottenere.   

La Nota 1 afferma che la conoscenza organizzativa si compone delle conoscenze specifiche dell'organizzazione che, generalmente, vengono acquisite mediante l'esperienza. 
Si tratta di quelle informazioni che vengono utilizzate e condivise per raggiungere gli obiettivi dell'organizzazione.
La
Nota 2 aggiunge, poi, che la conoscenza organizzativa può essere basata su:

  • fonti interne (ad esempio la proprietà intellettuale, le conoscenze acquisite con l'esperienza, le lezioni apprese dagli errori e dai progetti che hanno avuto successo, i risultati delle azioni di miglioramento dei processi, dei prodotti e dei servizi, ecc.;
  • fonti esterne (norme, università, conferenze, conoscenze dei clienti o dei fornitori, ecc.
E veniamo, adesso, a un'altra domanda importante. Come possiamo condividere al nostro interno la conoscenza organizzativa? 
Tutto sta nel trasformare la cosiddetta "conoscenza tacita" in "conoscenza esplicita" attraverso:
  •  la progettazione dei flussi di processo e delle istruzioni di lavoro;
  • i verbali delle riunioni;
  • i report;
  • le newsletter interne;
  • i memo;
  • le guide operative;
  • ecc.
Tutto chiaro?

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