"Riza Psicosomatica" di questo mese affronta un tema che, secondo me, è molto sentito soprattutto nel mondo del lavoro: la paura di non sapere cosa dire.
Quante volte ci siamo ritrovati in una riunione e non siamo riusciti ad inserirci nella discussione solamente perché avevamo paura di parlare? Magari ci è già successo anche in un lavoro di gruppo o - perché no - qui sul forum di QualitiAmo dove tutti sembrano così preparati da indurci a pensare di non essere all'altezza.
La rivista ci offre tre consigli pratici per vincere questa paura:
- non forziamoci a prendere la parola - il primo passo è legittimarsi nella possibilità di stare in silenzio o di dire anche solo pochissime parole. Non succede niente. Piuttosto impariamo a sfruttare il silenzio per spostare la nostra attenzione da noi stessi agli altri, per osservarli meglio, per farci un'idea più precisa di quello che stanno dicendo e - di conseguenza - per produrre riflessioni di cui, volendo, potremmo parlare
- parliamo di ciò che conosciamo - portiamo il discorso su un terreno nostro, su argomenti che ci sono familiari ma - soprattutto - che ci piacciono. Se - invece - non ci interessano, non saper cosa dire è naturale! Anzi, sarebbe bello che tante persone non parlassero a vanvera di ciò di cui non sanno niente. Se vogliamo possiamo fare domande, chiedere, informarci. Non rischiamo niente
- disinneschiamo il "giudice interiore" - è fondamentale ridurre il nostro giudice interno che non ci lascia liberi di esprimerci. Non importa che gli altri ne sappiano più di noi se abbiamo voglia di condividere con gli altri la nostra opinione. Ricordate che, spesso, chi sembra sapere tutto e si atteggia a superiore è solamente una persona che ha imparato a "vendersi" bene
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
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