lunedì 19 marzo 2018

Risorse umane, c’è un ritardo tecnologico

(Fonte: "Affari&Finanza")


La rivoluzione digitale stenta a entrare nella stanza del direttore risorse umane. È la conclusione alla quale si arriva leggendo un report realizzato da Adp e Idc, che Affari & Finanza pubblica in esclusiva.
Gli analisti delle due società – la prima specializzata  in  human  resources  outsourcing e soluzioni per l’amministrazione del personale, la seconda in ricerche di mercato – hanno intervistato ben 2.022 decision maker del settore risorse umane in otto Paesi europei, tra cui l’Italia, rilevando che oltre un quinto (per l’esattezza il 22 per cento) dei processi di human capital managementè ancora gestito manualmente e non tramite tecnologie apposite, che pur esistono e sono reperibili.
Eppure, tra i responsabili risorse umane non manca la consapevolezza di quanto sia importante collaborare con chi in azienda si occupa di information technology,in modo da migliorare i processi in direzione di una maggiore efficienza.
Ma passare dalla percezione delle priorità alle strategie  concrete di azione evidentemente non è facile, soprattutto se si è abituati a lavorare in un certo modo da decenni. Solo il 28 per cento dei capi delle risorse umane afferma di coinvolgere gli It manager nelle decisioni di soluzioni per la gestione del personale. «Il risultato - spiega Lucia Bucci, hr director di Adp Italia - è che spesso le
aziende non riescono a sapere esattamente cosa stanno facendo i propri dipendenti, secondo quali modalità (in termini di produttività) e, sovente, perfino perché lo stanno facendo (con evidenti implicazioni sui fattori di coinvolgimento professionale e di motivazione). Addirittura, alcune divisioni di risorse umane non sanno nemmeno quanti dipendenti  hanno  in  un  preciso momento, specialmente se sono presenti lavoratori interinali e a progetto».
Il problema non riguarda solo le aziende più piccole: infatti, il 37 per cento dei dati gestiti dalle
imprese  di  media  grandezza è ancora affidato a Excel o a database affini.
Un’evoluzione  nell’approccio alle tecnologie non è più rinviabile, conferma Christian Vasino, ceo e fondatore Chaberton Partners  (società  di  executive search operativa. «La digitalizzazione  ha  fortemente  mutato  il ruolo di chi si occupa di risorse umane e lo ha fatto in maniera positiva, perché i big data e gli algoritmi predittivi sono una vera e propria miniera di opportunità», sottolinea
l’esperto. «Saper usare bene le tecnologie disponibili e i data analitics consente al direttore delle risorse umane e al suo team di poter calcolare  anticipatamente  quali  decisioni prendere»
Un esempio? «Tramite gli algoritmi predittivi è possibile calcolare quando si verificheranno dei picchi di assenteismo in azienda (come accade in occasione delle malattie stagionali) e quindi agire prontamente senza farsi  trovare  impreparati,  conclude  Christian Vasino.


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