Continuiamo il discorso iniziato venerdì scorso, sottolineando come la valutazione di un candidato effettuata durante un colloquio orientativo debba essere prima di tutto veritiera.
Questo è forse il criterio più difficile da rispettare perché una valutazione eseguita su una persona che non si conosce sarà più che altro un'interpretazione delle risposte e dei segnali forniti dal candidato.
Le due cose migliori da fare per assicurarsi risultati quanto più veritieri possibile sono:
Questo è forse il criterio più difficile da rispettare perché una valutazione eseguita su una persona che non si conosce sarà più che altro un'interpretazione delle risposte e dei segnali forniti dal candidato.
Le due cose migliori da fare per assicurarsi risultati quanto più veritieri possibile sono:
- mettere a confronto due serie di informazioni raccolte in momenti ed occasioni diversi, ad esempio eseguendo due volte i test psicologici. Se i risultati delle due serie di informazioni raccolte sono assimilabili, è probabile che il test stia dando una risposta veritiera
- confrontare i giudizi dati da due differenti valutatori sulla stessa serie di dati. Ad esempio fate in modo che i candidati possano interagire tra loro liberamente all'interno di un gruppo di discussione e lasciate che vengano osservati da due diversi esperti. Confrontate poi le sensazioni che entrambi hanno avuto e valutate se siano o meno assimilabili tra loro
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