martedì 10 dicembre 2013

Imparare a dire "no" (2)

Continuiamo la lettura dell'articolo iniziato ieri e tratto dalla rivista "D".

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Ma perché, insomma, preferiamo dire sì? Per evitare conflitti. (...) E perché, soprattutto, vogliamo piacere, essere popolari.
Crediamo di celebrare gli altri dicendo loro sì, e invece non facciamo che celebrare noi stessi, la nostra immagine fasulla di persone buone.

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Alcuni no sono inutili o addirittura dannosi, altri no costituiscono invece una spinta vitale: ci permettono di stare al mondo, di relazionarci proficuamente.

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Certo, spesso è tutt'altro che facile opporre un no (...). Secondo i neuroscienziati, un no è sempre più potente di un sì: il cervello reagisce più rapidamente, con più intensità, lo sente di più.

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Il cammino che conduce verso un libero e sano alternarsi di sì e di no è tortuoso, ma è una battaglia cruciale.Dire di no è fondamentale per stabilire un equilibro vita/lavoro, ma è anche la cartina di tornasole della nostra moralità.

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Domani concluderemo questo discorso leggendo insieme i sei suggerimenti offerti da una psicologa per imparare a dire "no", ovviamente quando serve.

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