Concludiamo la lettura del lungo articolo pubblicato su "D", dando un'occhiata alle sei regole della psicologa Judith Sills che dovrebbero aiutarci ad imparare a dire qualche no in più.
- Rimpiazza il tuo "sì" automatico con un "ci penso su". Aiuta a riprendere il controllo, a riflettere e a preparare il terreno per un no ragionato che fa meno male di quello impulsivo
- Ammorbidisci il linguaggio, indora la pillola. Usa espressioni come "Preferirei di no", "Non sono a mio agio con...", "E' molto interessante ma non sarei capace di..."
- Contieni le tue emozioni. Un no arriva meglio a destinazione se accompagnato da un'aria di calma zen, anche se finta. E' molto più efficace di uno tsunami di rabbia.
- Cita la tua responsabilità verso altri. Ad esempio: "Mi piacerebbe aiutarti, ma ho già promesso a X di..."
- Pensa, o immagina, che tu stia facendo qualcosa anche nell'interesse di qualcun altro, come la tua famiglia o la tua azienda. Ad esempio: "Non posso prestarteli, perché con quei soldi devo..."
- Se insistono, ripeti il tuo no. Davanti a un capo che pretende un certo lavoro da te (...) ripeti con calma la frase con cui lo stai respingendo. E se non cede, rimani in silenzio, finché non capisce che non c'è niente da fare. Il tuo no è no
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