Un'altra definizione che ritroviamo nel paragrafo 3 della nuova ISO 9001:2015 è quella di "requisito".
Il requisito è una necessità che è obbligatorio rispettare (ad esempio per una cogenza) o una necessità che è stata chiaramente espressa.
Può trattarsi anche di qualcosa di implicito ma la norma - in questo caso - si preoccupa di chiarire che questo vale solamente quando è prassi comune nell'organizzazione oppure tra le parti interessate che questa aspettativa sia implicita.
Un'altra nota che viene offerta per chiarire meglio il concetto di requisito è che, quando non è accettato da entrambe le parti che possa essere implicito, deve essere ben dichiarato, ad esempio in un'informazione documentata di cui parleremo nei prossimi giorni ma che, per ora, possiamo dire sostituisca come termine il vecchio "documenti" (Manuale della Qualità, procedure, istruzioni di lavoro, disegni, specifiche, ecc.).
Tutte le parti interessate, potenzialmente, possono definire un requisito: i clienti, i tecnici dell'organizzazione, i fornitori.
La norma conclude questo paragrafetto dedicato ai requisiti con l'unica vera "novità", se così si può chiamare, spiegando che, per soddisfare in toto un cliente, potrebbe essere necessario soddisfare una sua aspettativa anche se non è stata dichiarata in maniera esplicita e non è obbligatorio soddisfare.
Come vedete, niente di particolarmente innovativo dato che da anni la famiglia delle ISO 9000 ci ha abituato a ragionare anche sui requisiti impliciti. La Qualità, in fondo, è garantire la soddisfazione delle esigenze esplicite ed implicite dei clienti, al costo minimo e confrontandosi di continuo con la concorrenza e la norma attualmente in vigore, la ISO 9001:2008, ai punti 5.2, 7.2.1 e 8.2.1 ci aveva già fatto intuire, pur non specificandolo direttamente, che le organizzazioni più avvedute e orientate al cliente devono per forza di cose seguire questa strada.
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
Il requisito è una necessità che è obbligatorio rispettare (ad esempio per una cogenza) o una necessità che è stata chiaramente espressa.
Può trattarsi anche di qualcosa di implicito ma la norma - in questo caso - si preoccupa di chiarire che questo vale solamente quando è prassi comune nell'organizzazione oppure tra le parti interessate che questa aspettativa sia implicita.
Un'altra nota che viene offerta per chiarire meglio il concetto di requisito è che, quando non è accettato da entrambe le parti che possa essere implicito, deve essere ben dichiarato, ad esempio in un'informazione documentata di cui parleremo nei prossimi giorni ma che, per ora, possiamo dire sostituisca come termine il vecchio "documenti" (Manuale della Qualità, procedure, istruzioni di lavoro, disegni, specifiche, ecc.).
Tutte le parti interessate, potenzialmente, possono definire un requisito: i clienti, i tecnici dell'organizzazione, i fornitori.
La norma conclude questo paragrafetto dedicato ai requisiti con l'unica vera "novità", se così si può chiamare, spiegando che, per soddisfare in toto un cliente, potrebbe essere necessario soddisfare una sua aspettativa anche se non è stata dichiarata in maniera esplicita e non è obbligatorio soddisfare.
Come vedete, niente di particolarmente innovativo dato che da anni la famiglia delle ISO 9000 ci ha abituato a ragionare anche sui requisiti impliciti. La Qualità, in fondo, è garantire la soddisfazione delle esigenze esplicite ed implicite dei clienti, al costo minimo e confrontandosi di continuo con la concorrenza e la norma attualmente in vigore, la ISO 9001:2008, ai punti 5.2, 7.2.1 e 8.2.1 ci aveva già fatto intuire, pur non specificandolo direttamente, che le organizzazioni più avvedute e orientate al cliente devono per forza di cose seguire questa strada.
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
Nessun commento:
Posta un commento