mercoledì 18 novembre 2015

Ci penserò domani (2)

(Fonte: "D")

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Se il problema (...) non è cronico, si può adottare la "tecnica dell'elefante". Anche un elefante può mangiare un boccone alla volta (...) i compiti da svolgere possono quindi essere scomposti e affrontati a pezzi.

In altri casi si punta ad abolire il pensiero "tutto o nulla", tipico del procrastinatore perfezionista. Un colloquio o un esame possono essere superati accettando votazioni intermedie, e non necessariamente il massimo.

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Altro trucco: fissare scadenze dettagliate, con compiti di difficoltà crescente. Chi procrastina di solito ha una percezione alterata del tempo, nelle conversazioni si sofferma su particolari irrilevanti e si distrae con facilità. Sottostima il momento presente e sovrastima quello futuro. E il domani diventa mai.

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Per fare oggi quel che vorremmo rimandare a domani basta suddividere il tempo in unità di misura più piccole: 30 giorni anziché un mese, ad esempio. "Quando penso il tempo in una forma più granulare, usando i giorni e non gli anni, il futuro mi sembra più vicino", ha spiegato Daphna Oyserman (....).

Ma c'è anche chi si è inventato la tecnica della procrastinazione produttiva. John Perry, filosofo di Stanford e autore del saggio "The Art of Procrastination", consiglia di stilare un elenco di impegni, dal più urgente al meno importante. 
Si parte dal fondo, sbrigando le faccende meno pressanti, in modo da non sentirsi inattivi, arrivando quindi con maggiore tranquillità a svolgere gli impegni più urgenti.

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Non tutti i procrastinatori sono uguali. Ci sono i procrastinatori passivi che rimandano gli impegni fino all'ultimo minuto accumulando ansia e riducendo la produttività. E quelli attivi, che posticipano intenzionalmente fino all'ultimo momento. Inviano un curriculum l'ultimo giorno utile, si preparano per un colloquio poche ore prima. Sono coloro che cercano la forte motivazione data dalla pressione temporale (...) e che sono in grado di completare le attività prima delle scadenze ottenendo risultati soddisfacenti. La procrastinazione è usata come strategia di auto-motivazione e le scadenze vengono percepite come incentivo anziché come fonte di stress.

Il comportamento opposto è la tendenza ad agire senza pensare, facendo tutto in fretta e male.
(...) E' stata definita pre-crastinazione: è il modo di chi risponde immediatamente alle email senza aver letto bene quello che scrive il mittente, o di chi va a pagare le bollette appena arrivano. Decidendo e facendo tutto subito ci si sente meglio e si tiene a bada, anche qui, l'ansia.

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