giovedì 12 febbraio 2009

Chi è disposto ad ascoltare davvero?

Provate a pensarci un attimo.
Concentratevi sulle persone che conoscete e che frequentate per lavoro ma anche nella vita privata: quante di lòoro sono disposte ad ascoltarvi e a prestare davvero attenzione a quello che avete da dire?

Il problema, negli ultimi anni, si sta ingigantendo sempre più: la tecnologia ci permette di comunicare con i nostri clienti in mille modi ma, soprattutto, via e-mail, fornendoci una scusa per evitare di incontrarli faccia a faccia o di ascoltare al telefono il tono della loro voce.

Quanti problemi vi vengono in mente nella vostra realtà lavorativa che sono dovuti solo a difficoltà o errori nel processo di comunicazione?


Non sapere ascoltare i nostri clienti porta a problemi gravissimi quali:

- mancate vendite perché il personale commerciale non è in grado di cogliere le esigenze dei clienti potenziali

- calo di fiducia da parte dei clienti. Ricordatevi sempre che il livello di attenzione che riuscirete a dimostrare nel processo di ascolto di un cliente sarà la base sulla quale verrà giudicata o meno la vostra affidabilità.
A nessuno piace essere ascoltato da una persona distratta o che, mentre un cliente parla, si dedica ad altre attività.

Ci sono parecchie cose che si possono fare per migliorare la nostra capacità di ascoltare e molte di queste non vi costeranno nulla.

Ricominciate ad incontrare faccia a faccia i clienti con i quali state riscontrando i maggiori problemi di comunicazione.
Ricordate che gli esperti sostengono che solo una percentuale molto bassa (il 17%) della comunicazione è legata alle parole che state pronunciando o scrivendo, tutto il resto è legato alla gestualità, all’espressione, al linguaggio del corpo, al tono della voce: tutte cose che si perdono con una fredda e-mail.

Se avete qualcosa di davvero importante da discutere, non lasciatevi sfuggire l’occasione: incontrate il vostro interlucotore o, almeno, fategli una telefonata.
_________________

Nessun commento: