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Nel capitolo 7 della ISO 9001 c'è un requisito che richiede il controllo di tutti quei dispositivi normalmente utilizzati per effettuare monitoraggi e misurazioni.
Come la maggioranza dei requisiti della norma ISO 9001, viene concessa molta flessibilità in merito a come adempiere a questa richiesta.
La prima cosa da fare è sicuramente quella di determinare se utilizzate dispositivi di monitoraggio e misurazione. Non è detto, infatti, che ne possediate e, di conseguenza, che dobbiate rispettare questo requisito.
Se, ad esempio, tutto quello che dovete fare è verificare il numero di alcune parti e contare le loro quantità perché vi limitate a ricere e a spedire merce, allora il requisito non vi tocca e lo escluderete nel vostro Manuale della Qualità.
Attenzione, però! Se un auditor ISO 9001 dovesse trovare anche solo un micrometro nella vostra azienda dovrete essere pronti a dare delle spiegazioni.
E' il caso, dunque, se vi girano per l'azienda alcuni strumenti che in realtà non utilizzate per effettuare nessun controllo di processo, etichettarli come "non controllati" e giustificate il perché.
Se leggiamo il requisito 7.6 vediamo che viene poi specificato che i dispositivi di monitoraggio e controllo vanno controllati quando è necessario. La norma, dunque, come dicevamo prima, offre molta flessibilità al riguardo in modo che ogni azienda possa decidere quale tipo di taratura effettuare, ogni quanto, ecc. Tutto questo, ovviamente, nel pieno rispetto delle direttive del fornitore dello strumento e delle normative vigenti in materia.
Taratura e controllo andranno effettuati da personale specializzato e le registrazioni delle avvenute tarature andranno archiviate e mantenute a disposizione degli ispettori.
Se poi, per un malaugurato caso che speriamo non vi capiti proprio mai, il vostro apparecchio al controllo dovesse risultare non opportunamente tarato, dovrete assicurarvi di essere in grado di avvertire tutti coloro che sono in possesso di un prodotto i cui componenti siano stati verificati con quel dispositivo.
Assicuratevi in precedenza, dunque, di approntare tutte le misure necessarie a gestire questo tipo di emergenze perché l'auditor potrebbe voler vedere come vi comportereste in un caso ipotetico di strumento fuori controllo.
Un'altra cosa molto importante da fare è quella di permettere una rapida identificazione dello stato in cui si trova lo strumento per vedere subito se è già stato tarato ed è quindi operativo (in questo caso andrà indicato fino a quando la taratura effettuata sarà valida), se è in attesa di revisione o se, ancora, è stato dismesso.
La cosa può essere fatta molto facilmente utilizzando uno strumento di controllo visuale come una serie di etichette di colori diversi: verde per gli strumenti operativi, giallo per quelli in attesa della taratura e rosso per quelli che non vengono più utilizzati.
Nel capitolo 7 della ISO 9001 c'è un requisito che richiede il controllo di tutti quei dispositivi normalmente utilizzati per effettuare monitoraggi e misurazioni.
Come la maggioranza dei requisiti della norma ISO 9001, viene concessa molta flessibilità in merito a come adempiere a questa richiesta.
La prima cosa da fare è sicuramente quella di determinare se utilizzate dispositivi di monitoraggio e misurazione. Non è detto, infatti, che ne possediate e, di conseguenza, che dobbiate rispettare questo requisito.
Se, ad esempio, tutto quello che dovete fare è verificare il numero di alcune parti e contare le loro quantità perché vi limitate a ricere e a spedire merce, allora il requisito non vi tocca e lo escluderete nel vostro Manuale della Qualità.
Attenzione, però! Se un auditor ISO 9001 dovesse trovare anche solo un micrometro nella vostra azienda dovrete essere pronti a dare delle spiegazioni.
E' il caso, dunque, se vi girano per l'azienda alcuni strumenti che in realtà non utilizzate per effettuare nessun controllo di processo, etichettarli come "non controllati" e giustificate il perché.
Se leggiamo il requisito 7.6 vediamo che viene poi specificato che i dispositivi di monitoraggio e controllo vanno controllati quando è necessario. La norma, dunque, come dicevamo prima, offre molta flessibilità al riguardo in modo che ogni azienda possa decidere quale tipo di taratura effettuare, ogni quanto, ecc. Tutto questo, ovviamente, nel pieno rispetto delle direttive del fornitore dello strumento e delle normative vigenti in materia.
Taratura e controllo andranno effettuati da personale specializzato e le registrazioni delle avvenute tarature andranno archiviate e mantenute a disposizione degli ispettori.
Se poi, per un malaugurato caso che speriamo non vi capiti proprio mai, il vostro apparecchio al controllo dovesse risultare non opportunamente tarato, dovrete assicurarvi di essere in grado di avvertire tutti coloro che sono in possesso di un prodotto i cui componenti siano stati verificati con quel dispositivo.
Assicuratevi in precedenza, dunque, di approntare tutte le misure necessarie a gestire questo tipo di emergenze perché l'auditor potrebbe voler vedere come vi comportereste in un caso ipotetico di strumento fuori controllo.
Un'altra cosa molto importante da fare è quella di permettere una rapida identificazione dello stato in cui si trova lo strumento per vedere subito se è già stato tarato ed è quindi operativo (in questo caso andrà indicato fino a quando la taratura effettuata sarà valida), se è in attesa di revisione o se, ancora, è stato dismesso.
La cosa può essere fatta molto facilmente utilizzando uno strumento di controllo visuale come una serie di etichette di colori diversi: verde per gli strumenti operativi, giallo per quelli in attesa della taratura e rosso per quelli che non vengono più utilizzati.
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