Continuiamo il nostro giochino sulla comprensione del ruolo manageriale in Italia, in Germania e in Gran Bretagna.
Oggi, proprio come ieri, scriveremo una raccolta di considerazioni di manager appartenenti ad un contesto culturale ben preciso: quello italiano, quello tedesco o quello inglese.
A voi il compito di stabilire qual è il gruppo di oggi.
Lunedì la soluzione!
"Chiamarmi manager mi suona ridicolo" (uno dei due direttori generali)
"I miei collaboratori fanno le stesse cose che faccio io. Mi sento come un collaboratore, non come un capo" (responsabile programmazione della produzione)
"Io non sono il capo. Sono il primo tra individui uguali" (responsabile produzione)
"Qui si rispetta solo il saper fare: non necessariamente i titoli" (responsabile lavorazione meccanica)
"La conoscenza tecnica è tutto per me. Io non posso sedere da qualche parte su una sedia e ordinare qualcosa senza sapere niente" (responsabile servizio clienti)
"Come superiore si devono avere competenze di leadership ma si deve avere anche sufficiente competenza tecnica per poter risolvere problemi complessi" (responsabile lavorazione meccanica)
"Certo l'aspetto più importante sarebbero le competenze di leadership. Ma se non si svolgono più compiti tecnico-pratici, si perde il controllo" (responsabile amministrativo di filiale)
"Chi non ha qualità tecniche non può neanche pensare di essere un buon leader" (responsabile elaborazione richieste)
"In principio si può delegare tutto, ma non si hanno sempre le persone a cui delegare" (responsabile amministrativo di filiale)
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venerdì 26 marzo 2010
La percezione del ruolo manageriale (2)
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