Recentemente abbiamo ascoltato una discussione tra Preston Bottger (professore specializzato in leadership e management) e Maury Peiperl (esperto di leadership e strategie del cambiamento) sul fatto che esistesse o meno il "profilo del leader".
Preston Bottger sosteneva di sì e che Machiavelli l'avessetracciato già cinquecento anni fa ("coloro che comprendono bene le cose da soli").
I leader, a suo giudizio, hanno sete di responsabilità e non si preoccupano di investire tempo e sforzi nel raggiungimento degli obiettivi che si sono posti.
Altre caratteristiche che contribuiscono a tratteggiare il profilo di un leader, secondo il docente, sono:
- la capacità di mobilitare tutte le energie necessarie per raggiungere uno scopo
- una grande flessibilità emozionale (capacità, ad esempio, di calmarsi quando si è nervosi)
- capacità di resistere alle pressioni.
Maury Peiperl, invece, sosteneva che la vera missione di un leader fosse quella di mettere i collaboratori in grado di apprendere in continuazione cose nuove e far raggiungere loro il pieno potenziale.
Per farlo, non occorre possedere tratti caratteriali precisi perché uomini come questi saltano fuori in tutti i contesti e appartengono a profili caratteriali differenti.
Voi cosa ne pensate?
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