Tra le mie letture estive mi è capitato in mano anche un articolo tratto da "Donna moderna" che ha per tema il lavoro e, in particolare, il desiderio di cambiarlo.
Vi riporto gli stralci più interessanti:
(...)
Il problema è proprio in ufficio?
"Circa metà delle persone che si rivolgono a me per cambiare posto, poi tornano felici al lavoro di sempre", spiega l'esperta. "In azienda trascorriamo più di metà della nostra vita, è facile darle la colpa di malesseri che in realtà nascono a casa, in famiglia o dentro noi stessi".
C'è spazio per il miglioramento?
Riordina le idee: comincia con una lista di pro e di contro, mettendo per iscritto quello che non ami del tuo attuale lavoro e quello che vorresti avere in un nuovo ipotetico impiego. Questa analisi ti renderà subito chiaro, sul piano razionale, se la situazione è davvero irrimediabile oppure se puoi migliorare quello che non va nel posto dove sei, impedendoti così di fare un passo falso.
Stai crescendo professionalmente?
Sei convinto di essere nel settore che risponde alle tue attitudini e ai tuoi desideri, ma non stai imparando nulla e i risultati non ti soddisfano. "Forse, allora, il problema è il contesto in cui ti senti stretto", dice l'esperta. L'ideale è provare a chiedere di essere maggiormente valorizzato. O cercare un lavoro in un'azienda simile, dove però puoi dare il meglio di te.
Sogni un'attività diversa?
Se il malessere, però, è più profondo, guarda le cose da altre prospettive temporali. "Torna indietro a quando avevi 18 anni e immagina cosa ti sarebbe piaciuto fare al netto di tutti i condizionamenti familiari e sociali. Poi proiettati tra cinque anni e immagina cosa e dove vorresti essere. Il bilancio di questo esercizio ti darà la risposta. E l'anno di aspettativa, se previsto dalla tua azienda, può aiutarti a sperimentare anche nuovi filoni professionali".
Hai già cambiato però non ha funzionato?
Molti lasciano il vecchio lavoro per uno nuovo, ma si portano dietro lo stesso malessere. Il motivo? Hanno spesso problemi con l'autorità perché nel loro dna c'è invece uno spirito da imprenditori. In questo caso, il consiglio è pensare a una propria impresa, anche micro, anziché emigrare da una scrivania di un'azienda a quella di un'altra.
(...)
Domani vedremo insieme come prepararsi in 4 mosse a cambiare lavoro. Non mancate!
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
Vi riporto gli stralci più interessanti:
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Il problema è proprio in ufficio?
"Circa metà delle persone che si rivolgono a me per cambiare posto, poi tornano felici al lavoro di sempre", spiega l'esperta. "In azienda trascorriamo più di metà della nostra vita, è facile darle la colpa di malesseri che in realtà nascono a casa, in famiglia o dentro noi stessi".
C'è spazio per il miglioramento?
Riordina le idee: comincia con una lista di pro e di contro, mettendo per iscritto quello che non ami del tuo attuale lavoro e quello che vorresti avere in un nuovo ipotetico impiego. Questa analisi ti renderà subito chiaro, sul piano razionale, se la situazione è davvero irrimediabile oppure se puoi migliorare quello che non va nel posto dove sei, impedendoti così di fare un passo falso.
Stai crescendo professionalmente?
Sei convinto di essere nel settore che risponde alle tue attitudini e ai tuoi desideri, ma non stai imparando nulla e i risultati non ti soddisfano. "Forse, allora, il problema è il contesto in cui ti senti stretto", dice l'esperta. L'ideale è provare a chiedere di essere maggiormente valorizzato. O cercare un lavoro in un'azienda simile, dove però puoi dare il meglio di te.
Sogni un'attività diversa?
Se il malessere, però, è più profondo, guarda le cose da altre prospettive temporali. "Torna indietro a quando avevi 18 anni e immagina cosa ti sarebbe piaciuto fare al netto di tutti i condizionamenti familiari e sociali. Poi proiettati tra cinque anni e immagina cosa e dove vorresti essere. Il bilancio di questo esercizio ti darà la risposta. E l'anno di aspettativa, se previsto dalla tua azienda, può aiutarti a sperimentare anche nuovi filoni professionali".
Hai già cambiato però non ha funzionato?
Molti lasciano il vecchio lavoro per uno nuovo, ma si portano dietro lo stesso malessere. Il motivo? Hanno spesso problemi con l'autorità perché nel loro dna c'è invece uno spirito da imprenditori. In questo caso, il consiglio è pensare a una propria impresa, anche micro, anziché emigrare da una scrivania di un'azienda a quella di un'altra.
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Domani vedremo insieme come prepararsi in 4 mosse a cambiare lavoro. Non mancate!
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