La maggioranza delle persone che arrivano a sostenere un colloquio di lavoro è convinta che sia buona educazione non fare domande all'esaminatore che, probabilmente, è già molto impegnato e non ha il tempo di ascoltare ma, a nostro giudizio, questa è una tattica che non paga.
Il curriculum che avete inviato all'esaminatore, infatti, vi ha aperto le porte del colloquio ma riuscire ad ottenere il lavoro dei vostri sogni dipende proiprio da comue vi comporterete durante lo stesso.
La famosa frase: "ha qualche domanda da farmi?" è, in realtà, l'inizio della seconda fase, quella più importante, che farà capire meglio all'esaminatore quale tipologia di candidato si trova davanti.
Non fare domande potrebbe indicare che il lavoro al quale dite di aspirare, in realtà, non vi interessa così tanto, oppure che non siete a vostro agio nel farvi valere perché timidi. Vi accorgete da soli che nessuna di queste prime impressioni lavora a vostro vantaggio.
Ovviamente neppure fare domande sciocche vi darà alcuna marcia in più, dunque conviene prepararsi bene prima della chiacchierata per dare l'impressione di essere interessati al lavoro e di rappresentare una risorsa potenzialmente utile all'organizzazione.
Proseguiremo il nostro discorso nei prossimi giorni, nel frattempo ci raccontate se viè già capitato che, durante un colloquio, vi venisse chiesto di fare domande, se avete trovato utile questa fase e come l'avete affrontata?
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
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