Quasi tutte le organizzazioni vorrebbero migliorare e, se necessario, cambiare le cose che potrebbero farle lavorare meglio, migliorarne efficacia ed efficienza e aumentarne i profitti.
Esse provano a raggiungere questi risultati in molti modi: spesso cambiano i manager oppure riprogettano i loro processi con l'aiuto di costosi consulenti. Tutto questo, però, non porta a nulla se non si impegnano a cambiare la cosa più importante: la loro cultura.
Il grosso problema, però, è che il top management spesso si è formato sul campo, così come molti dei consulenti ai quali si appoggia e con i quali si trova in perfetta sintonia, e non ha la più pallida idea di quale sia la strada da percorrere per agire sulla cultura aziendale. Queste persone, spesso molto preparate, sono fortissime per ciò che riguarda le cosiddette "hard skill" come la pianificazione del lavoro, l'implementazione della manutenzione preventiva e altre attività specifiche che, se portate avanti correttamente, possono davvero cambiare il modo di lavoro di un'organizzazione.
Questo lavoro e il cambiamento ad esso associato sono importantissimi per la buona salute delle aziende ma qualcuna di queste iniziative è destinata a fallire e spesso questi professionisti si chiedono come mai.
I progetti falliscono quando la Direzione si distrae oppure quando passa la supervisione del progetto a qualcuno che non ha lo stesso entusiasmo nei confronti del lavoro da fare e non si impegna da subito a gestire eventuali resistenze.
Quello che spesso manca in questi casi, però, è una formazione accurata in tutto ciò che riguarda le soft skill come, ad esempio, la capacità di creare una vision, la bravura nel mantenere i collaboratori concentrati sui loro obiettivi, la leadership, la capacità di comunicare bene, la costanza nel costruire relazioni durature, ecc.
Per evitare che un'organizzazione vada incontro a delusioni profonde è importante che chi la guida metta costantemente all'opera tutte queste competenze perché le soft skill, contrariamente a quanto molti credono, sono il fondamento delle hard skill e tutti noi sappiamo cosa può capitare quando le fondamenta sono deboli, vero?
Applicare quotidianamente le soft skill, però, ancora non basta perché abbiamo in campo forze che possono contrapporsi alla vision del top management e che si riuniscono tutte sotto il nome di "cultura aziendale".
Ne parleremo in maniera approfondita domani, non mancate!
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
Esse provano a raggiungere questi risultati in molti modi: spesso cambiano i manager oppure riprogettano i loro processi con l'aiuto di costosi consulenti. Tutto questo, però, non porta a nulla se non si impegnano a cambiare la cosa più importante: la loro cultura.
Il grosso problema, però, è che il top management spesso si è formato sul campo, così come molti dei consulenti ai quali si appoggia e con i quali si trova in perfetta sintonia, e non ha la più pallida idea di quale sia la strada da percorrere per agire sulla cultura aziendale. Queste persone, spesso molto preparate, sono fortissime per ciò che riguarda le cosiddette "hard skill" come la pianificazione del lavoro, l'implementazione della manutenzione preventiva e altre attività specifiche che, se portate avanti correttamente, possono davvero cambiare il modo di lavoro di un'organizzazione.
Questo lavoro e il cambiamento ad esso associato sono importantissimi per la buona salute delle aziende ma qualcuna di queste iniziative è destinata a fallire e spesso questi professionisti si chiedono come mai.
I progetti falliscono quando la Direzione si distrae oppure quando passa la supervisione del progetto a qualcuno che non ha lo stesso entusiasmo nei confronti del lavoro da fare e non si impegna da subito a gestire eventuali resistenze.
Quello che spesso manca in questi casi, però, è una formazione accurata in tutto ciò che riguarda le soft skill come, ad esempio, la capacità di creare una vision, la bravura nel mantenere i collaboratori concentrati sui loro obiettivi, la leadership, la capacità di comunicare bene, la costanza nel costruire relazioni durature, ecc.
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