venerdì 25 febbraio 2011

Criticare e sgridare o spiegare e correggere?

Sto leggendo un libro di Dale Carnegie e vorrei condividere con voi alcune sue riflessioni:

"...novantanove volte su cento la gente non accetta critiche sul proprio modo di comportarsi, per quanto sbagliato possa essere."

(...)

"La critica è inutile perché pone le persone sulla difensiva e le induce immediatamente a cercare una giustificazione. E' pericolosa perché ferisce l'orgoglio della gente, la fa sentire impotente e suscita risentimento."

(...) 

"B.F. Skinner, lo psicologo famoso in tutto il mondo, provò con  i suoi esperimenti che un animale ricompensato perché si comporta bene impara molto più velocemente di uno punito perché sbaglia.
Studi successivi hanno dimostrato che lo stesso principio si applica agli esseri umani. Con la critica non solo non si riesce a correggere gli errori della gente, ma si suscita risentimento."

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"Hans Selye, un altro grande psicologo, ha detto che siamo tanto smaniosi di approvazione quanto timorosi di critiche."

(...) 

"Il risentimento per le critiche ricevute può demoralizzare i dipendenti, i familiari, gli amici senza contribuire in alcun modo a migliorare la situazione."

(...) 

"George B. Johnston di Enid, Oklahoma, è il responsabile della sicurezza in una società di ingegneria. Tra i suoi compiti c'è quello di controllare che i dipendenti indossino il casco quando lavorano in cantiere.
Johnston fa notare che, ogniqualvolta si avvicinava a un lavoratore che non portava il casco e gli ricordava il regolamento intimandogli di attenervisi, l'unico risultato era un'astiosa obbedienza; spesso, però, dopo che lui se n'era andato, il lavoratore tornava a togliersi il casco. 
Allora decise ddi cambiare sistema. Quando trovò di nuovo dei dipendenti a testa nuda chiese loro se il casco era scomodo o di misura sbagliata, poi ricordò amichevolmente che il casco era progettato per proteggerli da eventuali danni e suggerì loro di tenerlo sempre durante il lavoro.
Il risultato fu un accresciuto rispetto del regolamento, senza risentimenti di sorta."

Cosa ne pensate? Nella veste di professionisti della Qualità seguite questo metodo o ne preferite altri più rigidi?

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